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Il cliché è abbastanza rodato: compro una cosa che vale 1 pagandola 100, tanto il denaro non è mio e chi vuoi che se ne accorga? Questo schema -che pure salta in aria di tanto in tanto- all’Asl di Foggia l’avevano preso alla lettera al punto di infischiarsene del rapporto costo/prezzo pagato, fino a farlo schizzare verso l’alto con multipli di tre zeri. Cioè: un disinfettante dal valore commerciale pari a 60 euro veniva acquistato...

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   Continua il processo a Silvio Berlusconi e Valter Lavitola (a destra nella foto) ex direttore dell’Avanti, per la così detta compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi del 2008: una caduta che, in realtà, fu causata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che al Guardasigilli Mastella arrestò addirittura la moglie. Ma la procura di Napoli la vede diversamente. 

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Una delle ragioni per le quali è consigliabile star lontani dalle procure e dagli uffici giudiziari italiani (al netto dei pochi eroi che ancora tengono alta la bandiera della giustizia) è che non sai mai il destino cosa ti riservi: anche quando rivendichi, o credi di rivendicare, la tutela di un diritto. Ne sa qualcosa il sindaco di Eboli, Martino Melchionda, travolto da una valanga giudiziaria da egli stesso azionata. 

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Ancora una tegola giudiziaria sul capo di un autorevole esponente del Partito Democratico, formazione politica notoriamente subalterna agli amori e agli umori dei pubblici ministeri. Nonostante Renzi. Si tratta del sindaco di Eboli (Salerno) Martino Melchionda (foto dal web) che ha da poche ore ricevuto (o avrebbe dovuto ricevere, siamo pur sempre in uno strano Paese) l’avviso della conclusione delle indagini per un’ipotesi di reato piuttosto seria, non il tradizionale abuso d’ufficio che ormai non si...

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«Si sparerà ancora, facile che morirà anche lui: l’unica speranza è che la mamma lanci un appello dicendogli di consegnarsi, prima di far secco qualche poliziotto, carabiniere o un  innocente». Sono le parole di un «esperto», Luigi Bonaventura, ex reggente della cosca Vrenna-Bonaventura di Crotone, divenuto collaboratore di giustizia, tra i pochi attendibili rimasti in circolazione considerato il vecchio spessore criminale e l’elevato numero di procure con cui collabora. 

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Per un giornalista è manna dal cielo: più una cosa appare complicata e più stimola all’approfondimento. Specie se le cose non tornano. In linea generale funziona così o, almeno, dovrebbe. Bene: è notizie di poche ore fa che la famosa «clinica del Pd» (nomignolo artigianalmente attribuito a causa degli intrecci familiari tra la struttura e il Partito Democratico locale e provinciale) cioè il centro medico ebolitano “Ises”, abbia ottenuto il via libera definitivo da parte...

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«Non puoi entrare, sei troppo grassa, così rovini l’immagine del locale». Non s’era mai sentita una storia del genere, invece è esattamente ciò che gli organizzatori di una serata in discoteca hanno detto a Barbara Scannapieco (foto) venticinquenne salernitana rimasta fuori dal locale fin quasi alle luci dell’alba di domenica scorsa.

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Niente arresto, niente notizia, nessuna conferenza stampa e tutto il resto. Eppure sempre «pedofilo» era il tizio che la procura di Salerno voleva mettere in gattabuia nel marzo dell’anno scorso. Solo che il gip del caso non considerò sostenibile la teoria del pm e, di conseguenza, il carcere per quello «zio orco» non era un ineluttabile destino. Il guaio nasce, però, quando l’accusa insiste e, pur sbattendo il muso contro il muro non una, non due...

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«Non parlo» ha detto prima di entrare in caserma. Ma non è stato di parola Felice Pisapia, ex manager dell’Asl sannita all’origine dei guai di Nunzia De Girolamo (foto): dopo cinque ore e cinquanta nuovi file audio consegnati agli inquirenti, l’uomo dalla registrazione facile «ad insaputa altrui» qualcosa l’ha invece detta ai cronisti addensati dinanzi ai cancelli della “Guidoni” di Benevento.