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NAPOLI- Buone notizie per migliaia di lavoratori socialmente utili. Almeno per quest’anno, il 2015. Una nota della Regione Campania inforna che è stata sottoscritta a Roma tra il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova e l’assessore al Lavoro Severino Nappi la convenzione per la gestione dei Lavoratori socialmente utili della Regione Campania attualmente in servizio presso le Amministrazioni locali di tutto il territorio.

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NAPOLI- Buone notizie per migliaia di lavoratori socialmente utili. Almeno per quest’anno, il 2015. Una nota della Regione Campania inforna che è stata sottoscritta a Roma tra il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova e l’assessore al Lavoro Severino Nappi la convenzione per la gestione dei Lavoratori socialmente utili della Regione Campania attualmente in servizio presso le Amministrazioni locali di tutto il territorio.

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NAPOLI- Buone notizie per migliaia di lavoratori socialmente utili. Almeno per quest’anno, il 2015. Una nota della Regione Campania inforna che è stata sottoscritta a Roma tra il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova e l’assessore al Lavoro Severino Nappi la convenzione per la gestione dei Lavoratori socialmente utili della Regione Campania attualmente in servizio presso le Amministrazioni locali di tutto il territorio.

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Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno da poche ore, quando incaricò un dirigente comunale di coordinare il progetto per il termovalorizzatore non doveva inserire nell’atto deliberativo il termine «project manager», perché è figura sconosciuta all’ordinamento. Più corretto «coordinatore di progetto»: allora sì che non sarebbe accaduto nulla e la seconda città della Campania continuerebbe oggi a piangersi un sindaco che si ostina ad eleggere. 

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Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno da poche ore, quando incaricò un dirigente comunale di coordinare il progetto per il termovalorizzatore non doveva inserire nell’atto deliberativo il termine «project manager», perché è figura sconosciuta all’ordinamento. Più corretto «coordinatore di progetto»: allora sì che non sarebbe accaduto nulla e la seconda città della Campania continuerebbe oggi a piangersi un sindaco che si ostina ad eleggere. 

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Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno da poche ore, quando incaricò un dirigente comunale di coordinare il progetto per il termovalorizzatore non doveva inserire nell’atto deliberativo il termine «project manager», perché è figura sconosciuta all’ordinamento. Più corretto «coordinatore di progetto»: allora sì che non sarebbe accaduto nulla e la seconda città della Campania continuerebbe oggi a piangersi un sindaco che si ostina ad eleggere. 

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Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno da poche ore, quando incaricò un dirigente comunale di coordinare il progetto per il termovalorizzatore non doveva inserire nell’atto deliberativo il termine «project manager», perché è figura sconosciuta all’ordinamento. Più corretto «coordinatore di progetto»: allora sì che non sarebbe accaduto nulla e la seconda città della Campania continuerebbe oggi a piangersi un sindaco che si ostina ad eleggere. 

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E’ l’epopea della patacca che volge al tramonto, la luce che sfuma davanti al sipario, un anticipo -chissà- del destino della madre che per partenogenesi la creò, cioè il processo per la ‘trattativa’ stato-mafia, in corso a Palermo. La storia è nota. Meno nota è la circostanza che l’inchiesta-stralcio nata dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino (a sinistra nella foto, a destra il giornalista Sandro Ruotolo) sia stata definitivamente sepolta. Eppure vi erano nomi di peso, come...

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E’ l’epopea della patacca che volge al tramonto, la luce che sfuma davanti al sipario, un anticipo -chissà- del destino della madre che per partenogenesi la creò, cioè il processo per la ‘trattativa’ stato-mafia, in corso a Palermo. La storia è nota. Meno nota è la circostanza che l’inchiesta-stralcio nata dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino (a sinistra nella foto, a destra il giornalista Sandro Ruotolo) sia stata definitivamente sepolta. Eppure vi erano nomi di peso, come...

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E’ l’epopea della patacca che volge al tramonto, la luce che sfuma davanti al sipario, un anticipo -chissà- del destino della madre che per partenogenesi la creò, cioè il processo per la ‘trattativa’ stato-mafia, in corso a Palermo. La storia è nota. Meno nota è la circostanza che l’inchiesta-stralcio nata dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino (a sinistra nella foto, a destra il giornalista Sandro Ruotolo) sia stata definitivamente sepolta. Eppure vi erano nomi di peso, come...