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Sono sempre i Migliore ad andarsene: specie se si chiamano Gennaro ed hanno trascorso una vita in braccio a Nichi Vendola. Prima da Sel, partitino personale del governatore pugliese, poi dalla corsa per la scelta del candidato anti-Caldoro nelle primarie del Pd di dopodomani. Sempre che si tengano, perché lo stato dell’arte nel partito del segretario-premier è quel che è. Un marasma. 

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  Sono sempre i Migliore ad andarsene: specie se si chiamano Gennaro ed hanno trascorso una vita in braccio a Nichi Vendola. Prima da Sel, partitino personale del governatore pugliese, poi dalla corsa per la scelta del candidato anti-Caldoro nelle primarie del Pd di dopodomani. Sempre che si tengano, perché lo stato dell’arte nel partito del segretario-premier è quel che è. Un marasma. 

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  Sono sempre i Migliore ad andarsene: specie se si chiamano Gennaro ed hanno trascorso una vita in braccio a Nichi Vendola. Prima da Sel, partitino personale del governatore pugliese, poi dalla corsa per la scelta del candidato anti-Caldoro nelle primarie del Pd di dopodomani. Sempre che si tengano, perché lo stato dell’arte nel partito del segretario-premier è quel che è. Un marasma. 

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  Sono sempre i Migliore ad andarsene: specie se si chiamano Gennaro ed hanno trascorso una vita in braccio a Nichi Vendola. Prima da Sel, partitino personale del governatore pugliese, poi dalla corsa per la scelta del candidato anti-Caldoro nelle primarie del Pd di dopodomani. Sempre che si tengano, perché lo stato dell’arte nel partito del segretario-premier è quel che è. Un marasma. 

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Non potranno votare alle elezioni vere perché non ne hanno diritto, però far fare loro un giretto democratico sulla giostra delle primarie regala sempre un brivido di civica correttezza. Pazienza se poi è tutta un bluff. Sedicenni italiani e stranieri di ogni età, che per la legge non hanno i requisiti per l’elettorato attivo, sono mobilitati per concorrere alla famosa festa della democrazia: che in genere, la festa la fa alla regolarità della gara. 

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Non potranno votare alle elezioni vere perché non ne hanno diritto, però far fare loro un giretto democratico sulla giostra delle primarie regala sempre un brivido di civica correttezza. Pazienza se poi è tutta un bluff. Sedicenni italiani e stranieri di ogni età, che per la legge non hanno i requisiti per l’elettorato attivo, sono mobilitati per concorrere alla famosa festa della democrazia: che in genere, la festa la fa alla regolarità della gara. 

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Non potranno votare alle elezioni vere perché non ne hanno diritto, però far fare loro un giretto democratico sulla giostra delle primarie regala sempre un brivido di civica correttezza. Pazienza se poi è tutta un bluff. Sedicenni italiani e stranieri di ogni età, che per la legge non hanno i requisiti per l’elettorato attivo, sono mobilitati per concorrere alla famosa festa della democrazia: che in genere, la festa la fa alla regolarità della gara. 

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Non potranno votare alle elezioni vere perché non ne hanno diritto, però far fare loro un giretto democratico sulla giostra delle primarie regala sempre un brivido di civica correttezza. Pazienza se poi è tutta un bluff. Sedicenni italiani e stranieri di ogni età, che per la legge non hanno i requisiti per l’elettorato attivo, sono mobilitati per concorrere alla famosa festa della democrazia: che in genere, la festa la fa alla regolarità della gara.