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I Cc entrano in comune e prelevano un portatile del medico Lenza, indagato con il grillino Voza per concorso in estorsione nei confronti di un imprenditore. Caso Ises: i Vigili urbani prendono le distanze dal sindaco. Intanto Cariello concede altri 45 giorni all’ex coop nella Casa del Pellegrino. Nubi sempre più scure sull’amministrazione Cariello. Un vero peccato. Due sono le ragioni principali che rischiano di terremotare il già precario equilibrio politico generale.

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Perquisito lo studio medico, sequestrati computer e telefonini: al centro l’ex finanziere, oggi grillino, Angelo Voza, indagato con la moglie per estorsione nei confronti di un imprenditore. Il ruolo del sindaco dietro le quinte. Chi va per certi mari si dice che prenda certi pesci. E’ quel che verosimilmente starà pensando in queste ore l’assessore alle Politiche sociali di Eboli nonché commissario cittadino di Fratelli d’Italia, il dottor Lazzaro Lenza, catapultato suo malgrado in una rogna...

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Non è la storia del sacrificio di Isacco per mano del padre Abramo, peraltro tentato, ma in qualche modo vi si avvicina. Mutatis mutandis (che non vuol dire “cambiate le mutande”) in provincia di Palermo ieri è stato arrestato un boss di mafia che, tra molte altre cose, pianificava di uccidere la figlia. Almeno ne aveva le intenzioni. Certo non per dimostrare l’assoluta fedeltà a Dio ed il rispetto dei suoi ordini anche quando così...

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Neppure il tempo di completare il corridoio che separa l’emiciclo di Palazzo Madama dal luogo della “chiama”, dove si esprime il voto oralmente e nominativamente, che l’eccentrico senatore siciliano, Mario Giuseppe Giarrusso, subito si profonde in un eloquente gesto all’indirizzo di Denis Verdini e del suo gruppo (Ala): quello dell’ombrello, quasi a dire io voto no alla fiducia e beccatevi questa. Un modo come un altro per garantire l’attuazione del programma del Vaffa.

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“Vecchio scarpone/come un tempo lontano/in mezzo al fango, con la pioggia o col sol/ forse sapresti, se volesse il destino/camminare ancor. Vecchio scarpone, fai rivivere tu/la mia gioventù”. Così cantavano a Sanremo nel 1953 Giorgio Consolini e Giulio Latilla nella celeberrima “Vecchio scarpone”, immaginando la malandata scarpa come lo scrigno dei segreti e delle bellezze della propria giovinezza. Se soltanto ci facessero camminare come prima restituendoci gli anni trascorsi, le scarpe diventerebbero molto più di un...