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La differenza con tanti altri casi simili è che stavolta i magistrati hanno ipotizzato, oltre all’assenteismo e alla truffa, anche il reato di associazione a delinquere. Sono dieci i dipendenti pubblici raggiunti ieri da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, più un undicesimo solo denunciato a piede libero. Tra loro anche quattro Lsu, i cosiddetti “lavoratori socialmente utili”: dovevano essere sul posto di lavoro ma si erano (sarebbero) accordati per scansare le giornate regolarmente...

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Si è appropriato di circa duecentomila euro auto-assegnandosi le somme a titolo di indennità di risultato quale dirigente (unico) del Comune ove lavorava. Scoperto, licenziato, denunciato penalmente e contabilmente, fa ricorso al giudice del lavoro e questi che fa? Lo reintegra nel posto e nel grado ordinando all’ente territoriale di corrispondergli pure gli emolumenti pregressi, oltre ai contributi previdenziali e assistenziali maturati dalla data del licenziamento a quella della sentenza di reintegro.