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Sono quelle storie che spiegano perché, solo a nominarla, la politica crei tanto fastidio. Nulla di paragonabile ai miliardi di euro bruciati per burocrazie, pubblico impiego e clientele, ma pur sempre all’origine del famoso «distacco della gente». Parliamo dell’ennesimo scandalo dei rimborsi ai gruppi consiliari delle Regioni per coprire spese private.

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Se i cervelli fuggono all’estero e le braccia restano in patria, una ragione ci sarà. Magari è la speranza di andar a fare gli attacchini a Napoli per conto della “Elpis spa”, l’ex società mista pubblico-privata dove il più «inguaiato» dei dipendenti incamera attorno ai 2.100 euro mensili. E dove, incredibilmente, un impiegato può arrivare a prendere fino a 5mila euro di stipendio. Possibile? Tutto è possibile, o meglio, tutto è stato possibile nell’Italia dello...

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C’è un ricco monsignore, un sottufficiale dei servizi segreti e un broker finanziario. Poi ci sono il Vaticano, gli «inconfessabili intrighi» dello Ior, facoltosi armatori ansiosi di recuperare il proprio danaro all’estero, un jet privato per il trasporto delle banconote, finti attentati in danno del solito magistrato e, sullo sfondo, un Papa deciso a rivoluzionare tutto. Infine, ci sono due procure che entrano a gamba tesa in una faccenda che già presenta i tratti dell’ennesima...

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Dice che gli è venuto in sogno il papà. Dice pure che l’ha consigliato di vuotare il sacco con i pm raccontando ciò che sapeva sul conto di Silvio Berlusconi “altrimenti sarei stato inseguito per tutta la vita come Al Capone”. A cuor di genitore non si comanda, specie se irrompe post mortem premurandosi di darti il consiglio giusto nel momento peggiore della tua vita: quando, cioè, rischi di vederti stringere le manette ai polsi.

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Formazione professionale, croce e delizia della politica. Fateci caso: gli assessorati regionali alla Formazione, specie nel Mezzogiorno, sono tra quelli più ambiti seppur tra i meno platealmente combattuti. Chi li ha gestiti sul piano politico-amministrativo per un tempo sufficiente, alle elezioni successive è stato quasi sempre riconfermato, anche al di là del risultato del proprio schieramento (nella foto il palazzo della Regione Sicilia).

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  Come in tutte le cose, c’è un prima e c’è un dopo. Anche per il Movimento 5 Stelle, che già sconta l’immersione nella realtà con fastidi legati alla democrazia interna, all’organizzazione, alla linea politica e -soprattutto- alla diaria. Prendi la Calabria, splendida terra dove spesso tutto si sfuma, si affetta, si ovatta, si rende impercettibile. Qui i grillini non sfuggono all’immaginario cliché e continuano a trattare con basso profilo una faccenda centrale: come ci...

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Quando i primi particolari dello scandalo iniziarono a diventare pubblici, dichiarò ufficialmente il solito «Mi dimetto». Ma fu una roba all’italiana: cioè, lasciò la carica in giunta ma non la poltrona di consigliere regionale. Si trattava di rimborsi taroccati per l’acquisto (anche) di lingerie ad insaputa del contribuente.

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Lui si chiama Rino, al momento è sottoposto a «fermo» giudiziario ma non è stato né arrestato, né condannato. E’ solo «sotto sequestro» per disposizione dell’autorità giudiziaria di Nocera Inferiore (Sa). Il punto è che Rino è un cane, un pastore del Caucaso (nella foto un esemplare della razza) di quattro anni che da qualche giorno è in stato di «fermo» a seguito di un provvedimento cautelare.

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L’ultima volta che qualcuno voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno abbiamo visto com’è andata a finire. Ora, non sarà proprio tonno, ma il prossimo Palazzo che si appresta ad esser aperto almeno come una Simmenthal è quello dei Marescialli, sede del Csm (nella foto un’immagine del plenum) organo di rilievo costituzionale per l’autogoverno dei magistrati. In parole povere è il così detto parlamentino dei giudici, un posto ricco di poltrone per occupar...