ARCHIVIOPierluigi preso a fischi: schiaffi ai contestatori

admin16/11/2012
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Bersani

L’aria che tira non è buona per nessuno: specie se ti occupi di politica e appoggi il governo Monti. Se, poi, vai a Napoli immaginando di poter addirittura fare un comizio o un’iniziativa politica di qualunque genere, quella stessa aria si fa ancora più pesante. Chiedere, ad esempio, a una certa Elsa Fornero. Oppure a un certo Pier Luigi Bersani che, proprio ieri sera ha assaggiato, forse per la prima volta, il gusto amaro della contestazione.

 

Giunto nella capitale del Mezzogiorno per una delle tappe di quest’infinito tour delle primarie di centrosinistra, doveva prendere la parola per illustrare la propria piattaforma politica al pubblico napoletano. Il teatro Augusteo era pieno di gente ma lui, il leader Pd, si è d’improvviso trovato assediato da una contestazione ai limiti della violenza da parte dei vari comitati studenteschi presenti sulla scena. Tanto da dover iniziare con forte ritardo il proprio discorso, peraltro interrotto più volte dalla pioggia di accuse sul genere «Servi del potere finanziario, complici dei governi delle banche» e via elencando.

Momenti di forte tensione si sono registrati quando gli uomini del Pd sono entrati in contatto fisico con i dimostranti, riusciti a penetrare all’interno del teatro accompagnati da slogan e striscioni dal contenuto eloquente: schiaffi, spintoni, qualche pugno sferrato e qualcun altro preso. Fino all’arrivo della polizia che ha, in qualche modo, riportato calma ed ordine all’interno di un ambiente che stava per infiammarsi oltre il consentito. Insomma, il solito cliché. La scintilla è stata data dall’invasione in sala di una cinquantina di attivisti proprio nel momento in cui Bersani aveva preso la parola dopo un primo stop iniziale: uno di loro sale sul palco e prende la parola, urla la propria rabbia per gli scontri del giorno prima tra studenti e forze dell’ordine. Dirà poco dopo Bersani: «Un grazie e bravi a chi ha partecipato alle manifestazioni studentesche senza cacciarsi in queste posizioni».

Una ragazza dei collettivi studenteschi, chiede «certezze» sul futuro dei giovani. «Arriveranno anche quelle» le ha risposto il probabile, futuro, presidente del consiglio, attirandosi fischi e borbottii dalla sala. E, ovviamente, gli applausi dei sostenitori.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 16 novembre 2012)

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