NAPOLI- E’ in carcere da cinque mesi perche’ trovato in possesso di una pistola costruita circa 100 anni fa e in uso ai tempi della prima guerra mondiale: ora, stufo delle lungaggini processuali che lo vedono protagonista, l’imputato, un egiziano, ha preso la parola durante l’udienza chiedendo di essere liberato.
Protagonista della singolare vicenda, a Napoli, e’ un cittadino egiziano il quale sostiene che la pistola ha solo un valore storico. Nell’ udienza di oggi il collegio ha conferito a un perito l’incarico di esaminare la pistola per verificare se funziona o se, come sostiene la difesa, si tratta solo di un’arma di valore storico. La perizia sara’ pronta il 18 dicembre, data in cui e’ stata fissata la prossima udienza. Il termine della seduta, spiazzando anche il suo avvocato difensore, l’ imputato ha chiesto la parola e ha spiegato le difficolta’ che stanno affrontando la moglie e i loro tre figli a causa della sua detenzione. L’uomo ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari o dell’ obbligo di firma. La pubblica accusa, rappresentata dal pm Vincenzo Piscitelli, si e’ opposta.
