ARCHIVIOIl partito che fa il filo a Monti va in piazza contro Monti

admin30/10/2012
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Pasq-De Mag a Roma

Non puoi neppure ricorrere al solito escamotage e dire: “Avvisate Casini e ditegli che uno dei suoi pezzi grossi in Campania stamattina sarà in piazza Montecitorio per protestare contro Monti”. Possibile? Possibile. Il Calta-genero (copyright Dagospia) leader nazionale dell’Udc ne è già informato. Gliel’ha riferito il diretto interessato, cioè il professor Raimondo Pasquino, candidato sindaco contro De Magistris che nel volgere di 15 giorni ebbe il lasciapassare dell’ex pm per fare il presidente del consiglio comunale di Napoli. E Casini? E Lorenzo Cesa? Pare non abbiano avuto nulla da ridire. Il punto, volendo, è proprio qui.

 

Il partito che più montista non ce n’è, l’Udc, avrà un suo esponente di primo livello (Pasquino non è certo uno qualsiasi, oltre che vecchio Dc ed ex sindaco di San Giorgio a Cremano è un potente, stimato rettore dell’università di Salerno) che a partire dalle 10 di oggi sarà a presiedere il consiglio napoletano on the road: cioè sotto il parlamento per manifestare aperto dissenso verso il governo a causa dei noti tagli agli enti locali e, soprattutto, della sostanziale indifferenza alla questione specifica di Napoli, uno dei più grandi enti locali in stato di dissesto finanziario solo formalmente non dichiarato. Almeno non ancora.

De Magistris è da giorni che lancia la sua idea: con 1,5 miliardi di debiti accertati, chiunque urlerebbe e sbraiterebbe per farsi sentire. Chiunque ma non l’Udc. E invece no: dopo Ciriaco De Mita, in Campania c’è il rettore tra i maggiorenti scudocrociati della seconda/terza repubblica.
Perfino il Pd, anzi, perfino Fli s’è sfilata da questa operazione (ovviamente anche il Pdl) ma il massimo esponente Udc no, il magnifico rettore oggi sarà in piazza. Legittimamente, ovvio. 
Lo ha confermato qualche giorno fa al Corriere del Mezzogiorno: «Non mi farò strumentalizzare» – ha detto a Simona Brandolini«Monti ha fatto bene tante cose ma che debba cambiare certi punti del decreto non ci piove». E quando la giornalista gli chiede se abbia o meno ragione De Magistris nel dire che chi non sarà a Roma è contro Napoli, il rettore segue il mainstream udicino: «Io dico che chi non viene a Roma non ha sufficiente sensibilità nei confronti di una situazione drammatica. Questa città sta morendo, lo hanno capito o no? Come fa il presidente del consiglio comunale a non andare alla riunione del consiglio comunale?». Quando non si è d’accordo, in genere, non si aderisce: ecco come si fa. 

Napoli è passata dal «non abbiamo bisogno di nessuno» dei primi mesi del governo dell’ex pm di Why Not, agli incontri speranzosi con Napolitano in fase più recente, per finire alla protesta di stamattina.
Sarà un bel vedere, seppur in veste istituzionale per decisione popolare: bandane arancioni, comunisti e antagonisti vari, dipietristi e un politico filo-Monti che protesta contro Monti. Piccola riedizione di scene già viste, quando addirittura i ministri del governo (Prodi), finita la riunione a Palazzo Chigi, scappavano in piazza a manifestare. Contro loro stessi.
Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 30 ottobre 2012)
(nella foto in alto Paquino e De Magistris durante la riunione pubblica di oggi, da www.vesuvius.it)

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