ARCHIVIOSpesa e portafogli: si allarga il divario tra nord e sud

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NAPOLI- Uno scarto dei consumi tra Nord e Sud del 20%. A Napoli non c’e’ fiducia per il futuro dei propri figli. Una famiglia su quattro e’ costretta a indebitarsi per mangiare e, nel capoluogo partenopeo, solo il 5% del reddito puo’ essere destinato a beni e servizi non di prima necessita’, a differenza del 14% di Verona. Sono alcune delle criticita’ evidenziate dal rapporto ‘Consumi e distribuzione’ della Lega delle Cooperative presentato per la prima volta a Napoli.

Lo studio nazionale ha evidenziato per l’ennesima volta un divario tra settentrione e meridione tale da essere definito, dal presidente di Federconsumatori CampaniaRosario Stornaiuolo, una ”questione meridionale”. ”Stiamo assistendo – afferma Stornaiuolo – ad un ‘ritorno al passato’ sotto tanti aspetti. Le spese dei partenopei sono tornate quelle del Dopoguerra, centellinate e ridotte al minimo indispensabile (e a volte neanche a quello). Il potere d’acquisto delle famiglie napoletane e campane e’ ai minimi storici. E’ una favola che la vita costa meno all’ombra del Vesuvio, anzi i dati ci collocano in fascia medio-alta rispetto al costo della vita”.

Il responsabile di Coop per Campania e LazioMassimo Pelosi mette in evidenza le inefficienze del sistema politico per arginare questa crisi. ”Il primo problema della classe governativa – afferma – e’ il suo ruolo. Che attualmente e’ in crisi perche’ questi dirigenti non sono in grado di prendere decisioni di alcun tipo. Quindi sulla riforma del commercio, sull’urbanistica e sull’utilizzo del territorio non stiamo facendo alcun tipo di passo avanti. Il Governo promette documenti per riavviare lo sviluppo economico ma alla fine vengono fuori solo cose marginali”.
A risentirne e’ la grande distribuzione, ma anche i consumatori e il loro indice di felicita’, che li colloca in coda alla classifica dei paesi europei. ”Abbiamo provato a trovare degli interlocutori in Campania, tra Comune e Regione, per dire la nostra e per promuovere nostre idee di sviluppo economico, ma purtroppo restiamo inascoltati”.

Tornando al rapporto con le istituzioni, e’ proprio Stornaiuolo ad invocare ”tavoli tecnici permanenti” perche’ questi messaggi non cadano nel vuoto. ”Bisogna mettere in campo iniziative serie per mettere un freno a questa crisi dei consumi. Non bastano parole, ci vogliono fatti. Bisogna restituire potere d’acquisto alle famiglie. In che modo? Detassando, con politiche di lavoro serie, iniziando a riflettere su alcune delle criticita’ nei conti gia’ disastrati delle famiglie napoletane. Come ad esempio il caro benzina e il costo dell’RC Auto”, conclude.

 

Redazione Eolopress

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