ARCHIVIOPompei: mistero sul restauro dell’area archeologica

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Pompei-Crollo-Domus-Gladiatori

POMPEI (SA)- Anche questa è l’ennesima fotografia dell’Italia: il tasto dolente “Pompei” è ancora alla ribalta delle cronache. Ieri, in una nota diffusa da Repubblica, il Ministro Ornaghi ha dichiarato che gli scavi e i restauri dell’area archeologica procedono bene, con ottima risposta delle imprese ai bandi. Segno che forse non è al corrente di un’altra verità che fotografa il Corriere della Sera in un’inchiesta sull’area napoletana, che in queste ultime settimane ha aperto solo a giorni alterni e che su oltre quaranta domus ne apre al pubblico quattro.

Insomma, i famosi 105 milioni di euro paiono non bastare e sono sfumati anche i 5-10 milioni annui che aveva promesso la società francese Epadesa all’indomani dei numerosi crolli dello scorso inverno. I francesi hanno fatto dietrofront, parlando di un periodo non certo favorevole per il mecenatismo. Altro che la città moderna della Defense che tende la mano alla città antica in difficoltà. Gli inservienti addetti ai controlli sono in numero esiguo per la superficie quadrata dello scavo, di notte vi sono incursioni di coppiette che cercano un po’ di intimità nella casa del Lupanare e gli archeologi non bastano per nessun intervento. Questa è la storia come appare in tempi recenti, con un’ampia letteratura critica e di cui forse nemmeno le migliaia di turisti che affollano il sito si rendono conto. Eppure questi oltre 100 milioni sarebbero un buon punto di partenza. Perché invece di progredire, anche in minima parte, sembra che le vicende legate alla tutela di Pompei regrediscano?
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Redazione Eolopress

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