Sono 44 gli specialisti (14 ufficiali medici e 30 sottufficiali inferimieri) che saranno impiegati dall’esercito per fronteggiare l’emergenza epidemiologica.
È ripresa in questi giorni, presso il 17° Reggimento Addestramento Volontari “Acqui” di Capua, la formazione del personale sanitario qualificato da inserire nei quadri professionali dell’Esercito Italiano.
Questo personale, che nei giorni scorsi ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana, contribuirà a fronteggiare l’emergenza epidemiologica in atto, andando a incrementare l’attuale numero di medici e infermieri militari presenti sul territorio nazionale, in previsione dei nuovi impegni della Forza Armata legati al contrasto alla pandemia.
Quella del CoVid-19 è una sfida che l’Esercito affronta quotidianamente da circa un anno, prestando il proprio servizio in diverse operazioni a tutto campo: dal controllo territoriale delle regolamentazioni dettate dai DPCM alla somministrazione dei tamponi attraverso i Drive-Through-Difesa istituiti in diverse città italiane, dall’accoglienza dei malati Covid presso gli Ospedali militari di Roma e Milano alla realizzazione di ospedali militari da campo.
In tale contesto l’Esercito Italiano ha dato il via a una ricerca straordinaria di ulteriori 44 unità, suddivise tra 14 Ufficiali medici (nel grado di Tenente) e 30 Sottufficiali infermieri (nel grado di Maresciallo), da immettere nella Forza Armata per ampliare i servizi offerti alla popolazione e per costituire nuove Task Force di personale sanitario.
L’iniziativa ricalca quella dello scorso anno quando, con il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, era stata indetta una procedura straordinaria di arruolamento per chiamata diretta nell’Esercito di 120 Ufficiali medici e 200 Sottufficiali infermieri.
Harry di Prisco
Giornalista