Quest’anno la presenza di turisti stranieri sul nostro territorio rappresenta un’incognita, e forse non accoglieremo 7 milioni di tedeschi o oltre 4 milioni di francesi, ciò che è certo è che il 40% degli italiani che preferiva viaggi all’estero quest’anno dovrà fare i conti con il virus letale.
La speranza per tutti, come sottolineato anche in una recente nota di coldiretti è che “questi italiani decideranno di rimanere nel Belpaese” e potrà essere una boccata d’ossigeno anche per il settore agroalimentare, voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
“Il cibo – continua la coldiretti – è diventato il vero valore aggiunto della vacanza made in Italy, con l’Italia che è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e il primato della sicurezza alimentare mondiale. Senza dimenticare – continua la coldiretti – il boom delle oltre 24 mila aziende agrituristiche italiane che nel 2019 hanno registrato piu’ di 13 milioni di presenze, grazie alla capacità di mantenere inalterate le tradizioni alimentari nel tempo con menù locali a base prodotti di stagione a chilometri zero e biologici ma anche l’offerta di programmi ricreativi. Ma gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea la coldiretti – i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare o nelle città. Non è un caso che delle 43.399 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail appena lo 0,06% riguarda l’agricoltura dove nelle 730mila imprese italiane non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione, secondo l’analisi della coldiretti sulla base delle denunce complessive di infortunio pervenute all’Inail tra fine febbraio e il 15 maggio 2020″.