Qualche settimana fa al congresso “XX giornate pediatriche salernitane” ero l’indegno discussant (sul grande schermo avremmo detto il presentatore) del prof. Alessandro Ventura e in quella giornata si parlò di reflusso gastro esofageo (GER). Riflettevo su come le informazioni in medicina cambiano, evolvono tra conferme e smentite. Qualcuno ha scritto che ogni anno il 10% del nostro sapere cambia, questo vuol dire che in 4-5 anni metà delle cose che oggi asseriamo può essere inutile o solo parzialmente vera.
Venticinque anni fa ho conseguito la laurea e il reflusso del lattante era una delle patologie più frequenti, la diagnosi era facile, tutto generato sulla base di pareri di illustri esperti del tempo. Dopo anni, quando è iniziato il vero lavoro di sperimentazione e alla luce dei danni provocati dalle innumerevoli terapie, abbiamo capito che è tutto sbagliato. E il perché era lì, davanti ai nostri occhi. Mi diceva il professore Ventura: “tutto quello che ha una percentuale che va sopra il 4-5% non può essere una malattia, ma una variante fisiologica”.
Oggi inciampo nell’articolo di Valeria Dipasquale, Claudio Romano (UOC di Gastroenterologia Pediatrica e Fibrosi Cistica Università di Messina, Area Pediatrica 2019, n. 1) dal titolo: “Il lattante che rigurgita: quasi sempre un “happy spitter” (un rigurgitante felice).
Il rigurgito/reflusso è una condizione presente in circa il 40% dei lattanti sani e rappresenta, nella maggior parte dei casi, un evento fisiologico correlato ad immaturità funzionale. La rassicurazione e l’educazione dei genitori, in assenza di segnali d’allarme, rappresentano gli obiettivi di un adeguato management. La terapia non farmacologica rappresenta l’approccio più adeguato per una condizione che si autolimita spontaneamente ma che determina ansia e preoccupazione nella famiglia.
Allora facciamo un po’ di chiarezza cercando di sfibrare le fake news (false notizie/informazioni). Si riporta in versione, quasi integrale, il lavoro molto accurato dei colleghi:
1) Il lattante che rigurgita ha un GER (reflusso gastro esofageo) e presenta maggiore rischio di esofagite.
Il rigurgito del lattante è secondario al passaggio di materiale contenuto nello stomaco (latte, muco, succhi gastrici) a livello esofageo. Questa condizione è correlata a rilasciamenti inappropriati dello sfintere esofageo inferiore, cioè della struttura anatomica che impedisce, in condizioni normali, il ritorno verso l’alto del contenuto gastrico. È presente nel 40 % circa dei lattanti e si autolimita in genere entro i 18 mesi. Tale condizione è frequente dopo il pasto. Essa NON è espressione di una condizione patologica o di una malattia da reflusso gastroesofageo, non merita trattamento farmacologico (alginato, inibitori della secrezione acida, ispessenti, formule speciali) in assenza di segnali d’allarme (consulta il pediatra). Studi prospettici hanno escluso che i lattanti con rigurgito abbiano un maggiore rischio di sviluppare sintomi o complicanze acido-correlate nei successivi anni di vita.
2) Il lattante con rigurgito con associato pianto inconsolabile ha una malattia da GER.
Il pianto inconsolabile, il sonno disturbato, le difficoltà ad alimentarsi sono sintomi frequentemente associati nel lattante con GER, ma raramente sono espressione di una patologia acido-correlata (esofagite), se la crescita ponderale è regolare. L’allattamento materno deve essere proseguito, bisogna evitare la sovralimentazione, e non vi è indicazione ad utilizzare formule speciali o avviare terapia farmacologica.
3) I farmaci inibitori della secrezione acida sono utili nel trattamento del rigurgito del lattante.
Non vi sono evidenze che l’utilizzo di farmaci anti-H2 o inibitori della pompa protonica siano utili nel trattamento del lattante con rigurgiti. In particolare, i farmaci inibitori della pompa protonica sono off-label (vietati) al di sotto del I° anno di vita.
4) La postura è utile nel ridurre la frequenza dei sintomi e il rischio di complicanze (Morte improvvisa in culla, SIDS).
Non è stato dimostrato alcun rapporto tra frequenza dei rigurgiti e rischio di SIDS nel lattante. La terapia posturale non è raccomandata nella gestione del lattante con GER, mentre appare più utile la postura durante i pasti e nella prima ora dopo il pasto.
5) Le formule AR (anti-rigurgito) o ispessite sono indicate nel trattamento del lattante con rigurgito.
Vi sono scarse evidenze sull’indicazione ad utilizzare una formula ispessita nel controllo e nel trattamento del rigurgito del lattante. Gli ispessenti a base di cereali (riso) possono contenere elevati livelli di arsenico inorganico (non devono superare 100 parti per bilione (Food and Drugs Administration). Gli studi sull’utilizzo dell’amido di semi di carruba come ispessente sono stati eseguiti solo su lattanti > 42 settimane di vita, mentre la gomma di xanthano è stata validata solo in bambini di età superiore ad 1 anno. L’utilizzo di una formula AR si accompagna ad un aumento dell’apporto calorico (32 Kcal/100 ml) con maggiore rischio di sovrappeso.
6) La terapia farmacologica con alginati è raccomandata nel lattante con rigurgito.
La terapia con alginati non è indicata, in prima istanza, nella gestione del lattante con rigurgito, e l’efficacia nel GER è stata validata solo su popolazione adulta. L’unica indicazione nella popolazione adulta è la presenza del sintomo pirosi (bruciore retrosternale). Essi neutralizzano l’acido e possono contenere sali di magnesio calcio o alluminio, bicarbonato di Na o K con effetti non sempre favorevoli.
In conclusione: laviamo qualche bavettina e qualche pagliaccetto in più ma lasciamo tranquilli i nostri cuccioli, diceva la mia nonnina: “si esce era e cchiù” (se qualcosa si rigurgita era di troppo).
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Bruno Salvatore
pediatra di famiglia_ Eboli (Sa)