A un anno di distanza dall’insediamento del comitato promotore del Club per l’Unesco di Eboli, la fondazione L.Gaeta- centro studi C.Levi, promotrice di numerose iniziative culturali svoltesi in città affida ad una nota stampa il proprio disappunto nei confronti del primo cittadino di Eboli “per non aver mantenuto la promessa” nei confronti del giornalista Rocco Brancati (nella foto), scomparso lo scorso aprile nella sua casa di Potenza, e dimenticato dalla città di Eboli, per cui tanto si è speso.
“La Fondazione L. Gaeta- si legge nella nota- non può più tacere perchè, questa volta, le promesse non mantenute ci colpiscono nel profondo dell’anima e ci scopriamo incapaci di soprassedere ancora una volta. Rocco Brancati, giornalista, prima de “IL Mattino”e poi della RAI, docente di Scienze della Comunicazione dell’Università della Basilicata, membro della Fondazione stessa e di numerose altre istituzioni culturali che lo hanno visto impegnato senza riserve nella promozione e nella diffusione dell’opera e della figura di Carlo Levi, e dunque, nella nostra stessa città, viene dimenticato da questa amministrazione che prende senza dare nulla in cambio.
Siamo sconcertati dall’indifferenza del sindaco Cariello che, nonostante una delibera di giunta, approvata in data 10 aprile 2018, dimentica uno dei veri fautori della storia della cultura ebolitana degli ultimi anni. Se lo slogan “Eboli città d’arte, storia e cultura” è sembrata verosimile è grazie solo all’opera instancabile dell’amico Rocco. La nostra Fondazione aveva proposto di conferire la Civica Benemerenza, destinata a premiare le persone, gli enti e le associazioni che si sono particolarmente distinte nel campo sociale, culturale, economico, artistico, sportivo a favore della città di Eboli a Rocco Brancati.
Tenace la sua opera nella Fondazione Gaeta e per la nostra Eboli, eventi culturali di elevato spessore culturale, quali le giornate studio sulla “Questione Meridionale”ed altre tematiche che hanno visto la partecipazione di artisti di spicco come il pittore Nicola Filazzola, il regista Luigi Di Gianni, il fotografo Mario carbone, e figure di alto profilo professionale nel campo dell’informazione come il giornalista Massimo Novelli. La sua opera è stata determinata anche per la nascita del Club per l’UNESCO a Eboli.
Questa Amministrazione dimostra, ancora una volta, di non avere neanche la più pallida idea di come si costruisca una rete culturale. Nessuna riconoscenza viene data a chi merita. Anche questa volta il Sindaco Cariello ha fatto promesse di Pulcinella”.