Il governatore della Campania sullo stato di salute del Pd : “Bisogna recuperare il rispetto degli elettori e per farlo bisogna essere più gente di popolo che di clientele”. Vincenzo De Luca lancia ancora strali al Partito democratico.
Il governatore della Regione Campania tuona contro il Pd napoletano e afferma, a chiare lettere, che in città il partito è “disprezzato” dagli elettori.
Colpa di chi, all’interno del Pd, pensa alle clientele e alle guerre intestine, alla disfida tra le correnti che ha portato il partito di governo a risultati elettorali a dir poco fallimentari a Napoli. Per De Luca, che ha preso la parola durante una manifestazione tenutasi ieri al quartiere Vomero, il quadro della situazione è fin troppo chiaro: “A Napoli dobbiamo fare qualcosa di più che recuperare il rapporto con la città. Quando si arriva sotto il 10% vuol dire che c’è qualcosa che va al di là del dissenso programmatico. Detto con rispetto, vuol dire che il nostro partito viene disprezzato e questa è la verità”.
La via maestra, per l’ex sindaco di Salerno non può che essere una: “Noi dobbiamo recuperare il rispetto dei cittadini. Essere meno gente di preferenze, di correnti, di gruppi, di clientele e più gente di popolo”.
Quella tra De Luca e il Partito democratico di Napoli è una storia che definire tormentata è ancora poco. Dai tempi dei Ds, il governatore della Campania ha sempre incrociato le sciabole dialettiche con gli esponenti storici della sinistra napoletana. A cominciare da Antonio Bassolino, dal quale era diviso da una fiera rivalità politica.
Ma a far stramazzare il Pd in città è stato il clamoroso flop alle amministrative dello scorso anno, poi vinte da Luigi De Magistris al ballottaggio contro Gianni Lettieri. La candidata dem, Valeria Valente, dopo aver vinto tra i veleni le contestate primarie proprio contro Antonio Bassolino, ha colto poco più del 21% dei voti. Un risultato fallimentare, che è vissuto come drammatico dal centrosinistra napoletano.
Giovanni Vasso_ilgiornale.it