Saranno ancora una volta i suggestivi ambienti dell’antico castello angioino- aragonese di Agropoli la location scelta per “(S)velati Arcani”, mostra dell’artista veneto Bra, inaugurata domenica e aperta al pubblico per tutto il mese di settembre.
La mostra comprende ben 26 opere del maestro, come ha spiegato Antonella Nigro, critica e curatrice dell’evento, durante la serata inaugurale. L’evento gode del patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, della Regione Campania, della provincia di Salerno e del Comune di Agropoli.
La ricerca di Bra parte dall’iperrealismo e ne trae, poi, una lezione originale e sublimata dall’assenza dei dettagli, creando opere d’arte simili a miraggi di una realtà diversa, insolita e poetica. Concepisce, infatti, una nuova percezione, specie nella raffigurazione della donna, incorporando elementi e cromie sottilmente evocative, quasi illusorie.
Bra vanta una carriera ultratrentennale come illustratore nel campo della pubblicità dove ha lavorato per i più noti marchi nazionali e internazionali, come Apple, Algida, Luxottica e Pepsi Cola, solo per citarne alcuni e ha collaborato con Agenzie pubblicitarie internazionali come J. Walter Thompson, Young & Rubicam e Saatchi and Saatchi. Dall’illustrazione al mondo dell’Arte il passo è stato breve e la sua innata passione per il disegno e la pittura lo ha portato a realizzare una serie di disegni e dipinti utilizzando le tecniche classiche dalla matita al carboncino al gesso su carta per poi arrivare a dipingere con acrilici su tela e su intonaco.
Il commento
“L’indagine pittorica di Bra è orientata alla rappresentazione del ritratto e della figura femminile, – chiosa la critica Antonella Nigro – che analizza attraverso un’accurata e personale iconografia, nella quale intensa è l’idealizzazione dell’immagine. Le protagoniste dell’opera di Bra sono rapite in una dimensione sublimata, lontane dal contingente e non condizionate dal reale: donne del silenzio e dagli occhi socchiusi come in un vigile sogno, vicine ai sentimenti e alle raffinate elaborazioni di Les yeux clos e Silence di Odilon Redon che suggerivano la bellezza e le verità nascoste nell’assenza e nell’ascolto. Vestite dalla leggerezza di ombre luminose e cangianti, le sue donne sono pervase da un misterioso respiro di vento che ne orna i riccioli disegnando impalpabili onde nei capelli e lievi pieghe nelle sete, figlie del raggio e del riverbero, amano confondersi e specchiarsi nel colore riflesso che diviene alter ego delle medesime. Così, baluginii rossi solcano, inaspettati, il sinuoso busto esprimendo il cuore, l’amore, la passione, mentre rifrazioni blu, attraversano gli occhi parlando dell’arcano e dell’immenso.”
E’ la prima personale al Sud del maestro, reduce da una mostra a Padova che ha visto la presenza del critico Philippe Daverio.
Il “Centro Studi Hemera” ha curato l’organizzazione e la logistica, l’associazione “Avalon Arte” la comunicazione e il marketing, l’associazione “Helise Art” l’allestimento, la promozione e le relazioni pubbliche.
La mostra è visitabile tutti i giorni. Orari: 10.00 -12.00; 18.00 – 22.00. Ingresso libero.