MercatoPomodoro San Marzano dop: pronta la proposta di legge

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«È paradossale che l’Italia candidi puntualmente come patrimonio Unesco territori, paesaggi e beni di casa nostra che tuttavia non sono formalmente riconosciuti quale patrimonio culturale nazionale nel nostro ordinamento. Ritengo sia necessaria la revisione dei meccanismi italiani per le proposte di candidatura all’Unesco», così spiega un paradosso tutto italiano, Luigi Cerciello Renna, membro del collegio dei docenti dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale (Università degli studi di Salerno) e autore dello schema di legge sul riconoscimento del pomodoro San Marzano Dop e dei siti di relativa produzione come patrimonio culturale nazionale, presentato al campus di Fisciano (Sa).


«La comunita’ accademica– aggiunge Cerciello Renna ha solo in rarissimi casi assunto iniziative simili, che invece sarebbero auspicabili per dare impulso e sostegno alla funzione legislativa».
Il giurista ed esperto di sicurezza agroambientale, che fra l’altro presiede il Centro studi e ricerche “AgriEthos”, ha spiegato il merito della proposta normativa: “Si tratta di un provvedimento snello, composto di due articoli, che in primo luogo afferma il riconoscimento del pomodoro San Marzano Dop e dei siti di relativa produzione come la rilevante espressione nazionale di tradizioni e pratiche secolari, processi storici di industrializzazione legati all’elevata vocazione agroambientale di un territorio, dell’insieme di saperi, competenze e tecniche umane, della laboriosità popolare. A seguire, lo schema di legge stabilisce che l’intera produzione corrisponda a criteri di sostenibilità sociale, economica, ambientale e culturale come pure che la commercializzazione deve essere coerente con il quadro normativo in materia di certificazione dei prodotti di denominazione di origine protetta.
Quest’ultima previsione nasce dalla rilevazione nel tempo di una grave asimmetria informativa dovuta al modo di porsi di taluni produttori sul mercato, visto che non pochi promuovono il proprio pomodoro rivendicandone il titolo, improprio, di vero S. Marzano, minando di fatto la credibilità dell’intero sistema di certificazione della Dop. In parecchi mesi di monitoraggio delle dinamiche di mercato del settore, si è registrata la tendenza di non pochi produttori a reclamizzare il proprio pomodoro come il vero San Marzano. E questo mina la credibilità del sistema di certificazione oltre che disorientare il consumatore finale. Il provvedimento non poteva non intervenire anche su tale fattispecie.”.

Agricolae.eu

 

 

Redazione Eolopress

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