CronacheSi finge una 19enne per adescare minori, arrestato insegnante

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Fingendo di essere una donna di 19 anni, un pedofilo adescava minorenni tramite Facebook, inducendoli a compiere atti sessuali. L’ uomo, un 35 enne di Roma, insegnante ed allenatore di una squadra giovanile di basket, entrava in contatto con i minorenni attraverso le cosiddette “chat roulette”, che mettono in connessione anche video, a mezzo telecamere, e con un criterio casuale, due o più utenti.

E’ indagato per corruzione, adescamento di minorenni, e per detenzione di materiale pedopomografico. E’ stata eseguita un’ ordinanza applicativa della misura cautelare a suo carico, emessa dal G.I.P. di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica partenopea, IV Sezione (tutela delle fasce deboli).
Secondo quanto riportato nella nota firmata dal procuratore Colangelo, l’indagato, fingendo di essere una donna di diciannove anni, aveva conquistato la fiducia dei minori mostrando, tramite facebook, materiale pornografico, immagini cioe’ di una donna mentre compiva atti sessuali. Cosi’ era riuscito a farsi inviare foto e ai video trasmessi dai minorenni e contenenti immagini dei loro organi genitali. Le tracce informatiche esaminate, attraverso un lavoro lungo e complesso, hanno condotto investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Napoli, coordinati e dal P.M. Ufficio, sino a Roma, dove sono state effettuate ispezioni e perquisizioni che hanno portato al rinvenimento di ulteriori e importanti riscontri ipotesi accusatorie e quindi al sequestro di materiale contenente file ed immagini a contenuto pedopornografico.

Si rappresenta che l’indagato, prima di essere sottoposto a misura cautelare, insegnava presso un istituto scolastico della Capitale e svolgeva mansioni di allenatore una giovane squadra basket. Il meccanismo delle cosiddette chat-roulette– come piu’ volte segnalato dalla Procura della Repubblica di Napoli e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni della Campania, impegnati quotidianamente nella tutela delle fasce deboli – costituisce una sorta di appuntamento al buio virtuale, poiche’ consente di mettere in connessione, attraverso un computer una due o piu’ utenti iscritti al servizio, perfettamente estranei tra loro, scelti un criterio di rotazione casuale. E’ decisivo – scrive infine Colangelo – che i giovani, si avvicinino con prudenza e consapevolezza all’utilizzo tali servizi internet, senza cadere in tranelli tesi da abili criminali informatici i quali, sfruttando le debolezze della vittima attraverso inganni e lusinghe, quando non a seguito di vere e minacce, mirano ad entrare illecitamente in possesso fotografie, filmati, dati personali o denaro della persona offesa.
IlVelino

 

 

Redazione Eolopress

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