«Le indagini preliminari non sono state svolte in maniera corretta e completa per il buon esito del processo». E’ solo uno dei passaggi della requisitoria del pm Vincenzo Montemurro (nella foto) nell’odierna udienza del processo riguardante la realizzazione mai avvenuta del Seapark di Salerno (un parco marino a tema) che vede sul banco degli imputati, con l’accusa di associazione per delinquere, abuso e truffa, l’attuale presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, l’ex sindaco di Salerno, Mario De Biase, funzionari e tecnici comunali e imprenditori.
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Il pm Montemurro si è soffermato sulla impossibilità di utilizzare anche le intercettazioni telefoniche: “O le intercettazioni non si facevano – ha detto – o si facevano secondo legge”.
De Luca, all’epoca dei fatti, era parlamentare e non poteva essere intercettato se non dopo precise autorizzazioni. Le intercettazioni furono fatte proprio senza questi requisiti, perciò furono distrutte. Da quanto emerso dall’ampia introduzione della pubblica accusa, davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale di Salerno (presidente Siani, a latere Trivelli e Sorrentino) si sgonfia anche l’accusa per gli imputati per associazione per delinquere. Ma – come ha tenuto a sottolineato il pm – soltanto nel prosieguo della requisitoria si potrà scendere nei dettagli degli altri capi di imputazione.
La prossima udienza è fissata per il 19 aprile.