AGORA'Dissesto idrogeologico: Ispra, «a rischio l’88% dei comuni»

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C’è anche la Campania tra le regioni con i valori più alti di abitanti in zona a rischio frana, seguita da Toscana ed Emilia Romagna, lo rende noto il rapporto Ispra “Dissesto idrogeologico in Italia“. Supera i 7 milioni il numero degli abitanti residenti in aree a rischio frane e alluvioni (12% del totale), dei quali oltre 1 milione vive in aree a pericolosita’ da frana elevata e molto elevata (P3 e P4), mappate nei piani di assetto idrogeologico (Pai) e quasi 6 milioni vivono in zone alluvionabili, classificate a pericolosita’ idraulica media P2 con un tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (perimetrate nell’ambito della Direttiva Alluvioni). 

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I numeri piu’ rilevanti di popolazione a rischio alluvione, nello scenario di pericolosita’ idraulica media P2, si riscontrano in Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria. A livello comunale, e’ a rischio l’88,3% dei comuni italiani.
A presentare i dati ufficiali, elaborati nel 2015, il Rapporto Ispra ‘Dissesto Idrogeologico in Italia’, che fornisce una conoscenza completa e attuale sulla pericolosita’ da frana, idraulica e di erosione costiera dell’intero territorio nazionale e contiene indicatori di rischio relativi a popolazione, imprese, beni culturali e superfici artificiali, di grande rilevanza per la programmazione degli interventi strutturali e non strutturali di mitigazione del rischio nel Paese. I dati e le informazioni del Rapporto, mosaicati da Ispra sulla base delle perimetrazioni della pericolosita’ da frana e idraulica realizzate dalle Autorita’ di Bacino, Regioni e Province Autonome, sono disponibili online sulla piattaforma cartografica Italia Sicura (http://mappa.italiasicura.gov.it) e (sul Geoportale Ispra (http://www.geoviewer.isprambiente.it).

In totale, sono 7.145 (esattamente l’88,3%), i comuni a rischio frane e/o alluvioni: di questi, 1.640 hanno nel loro territorio solo aree ad elevata propensione a fenomeni franosi, 1.607 solo quelle a pericolosita’ idraulica, mentre in 3.898 coesistono entrambi i fenomeni. Sette le regioni con il 100% dei comuni a rischio idrogeologico: Valle D’Aosta, Liguria, Emilia – Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata. A queste, si aggiungono Calabria, Provincia di Trento, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia con una percentuale di comuni interessati maggiore del 90%.

Sono, invece, 51 le province con il 100% dei comuni a rischio per frane e inondazioni. I livelli elevati di pericolosita’ da frana e quelli medi per la pericolosita’ idraulica, riguardano il 15,8% del territorio nazionale, per una superficie complessiva di 47.747 km2. In Italia, quasi 80.000 unita’ locali di imprese (circa l’1,7%) si trovano in aree a pericolosita’ da frana elevata e molto elevata per un totale di oltre 200.000 addetti a rischio. Le regioni con il numero piu’ alto di unita’ locali a rischio sono Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte. Esposte, invece, al pericolo inondazione nello scenario medio, 576.535 unita’, per un totale di oltre 2 milioni di addetti. Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Liguria e Lombardia, sono le regioni con il numero piu’ elevato di imprese vulnerabili al fenomeno idraulico. 

I Beni Culturali architettonici, monumentali e archeologici potenzialmente soggetti a fenomeni franosi, prosegue Ispra, sono 34.651 (18,1% del patrimonio totale), dei quali oltre 10.000 rientrano in aree a pericolosita’ elevata e molto elevata. Nello scenario di pericolosita’ media delle alluvioni ricadono circa 29.000 monumenti, mentre oltre 40.000 sono i beni culturali a rischio nello scenario relativo a eventi estremi P1(meno probabili, ma piu’ intensi). Le regioni con il numero piu’ alto di beni a rischio nello scenario medio, sono Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Toscana. Tra i comuni, spiccano le citta’ d’arte di Venezia, Ferrara, Firenze, Ravenna e Pisa. Roma si aggiunge, invece, se consideriamo lo scenario a scarsa probabilita’ di accadimento. Il forte incremento del territorio urbanizzato a partire dal secondo dopoguerra assume nel contesto del dissesto idrogeologico una particolare rilevanza in quanto ha portato a un considerevole aumento degli elementi esposti e quindi del rischio. Attualmente, nelle aree classificate a piu’ elevata pericolosita’ da frana si trovano 476 km2 di superfici artificiali, pari al 2,7% del totale, mentre oltre 2.000 km2 (11,5%) ricadono nello scenario di pericolosita’ idraulica media.
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Redazione Eolopress

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