Nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il ‘safer internet day 2016’, che quest’anno si terrà a Caserta l’11 febbraio, la polizia postale e delle comunicazioni, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca, ha organizzato workshop sul tema del cyberbullismo nelle scuole delle province di Napoli, Avellino Benevento Caserta e Salerno.
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L’evento è previsto nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani. La polizia postale e delle comunicazioni incontrerà oltre 60mila ragazzi in occasione del ‘safer internet day’ con lo slogan “Play your part for a better internet” ovvero “Gioca la tua parte per un internet migliore”. Nella regione Campania la polizia postale incontrerà gli insegnanti e circa 750 studenti delle scuole.
‘Una vita da social’ è un progetto itinerante sviluppato dalla polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il Miur e cofinanziato dalla Commissione europea, che ha l’obiettivo di aiutare gli utenti della Rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online. L’iniziativa ha anche una sua pagina facebook, nella quale vengono riportate tutte le attività e le impressioni dei giovani studenti. L’obiettivo delle attività di formazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri. Dal Norton Cyber Security Insights Report, sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online, emerge che il 92% dei genitori italiani si è preoccupato della sicurezza online dei propri figli, e tre su quattro dichiarano di aver preso precauzioni per proteggerli. Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti web (53%) e alle informazioni che postano su di loro sui propri social network (51%), insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie di amici online (47%).
Inoltre, il 42% dei genitori italiani ha dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro pc o su quello della famiglia (20%), risposte a email di phishing (9%), episodi di smishing (la variante SMS del phishing) e violazioni dei profili social (entrambe al terzo posto in classifica, con l’8% delle risposte). In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano per il 61% il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, il 59% la paura che possano essere convinti con l’inganno a incontrare malintenzionati e il 53% che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie.
Iniziative come la giornata mondiale dedicata alla sicurezza in internet sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori a un uso sicuro, consapevole e responsabile del web.
“Nel 2015 sono stati 9 gli arresti effettuati per pedofilia online, con 30 denunce, 32 siti monitorati, 38 perquisizioni effettuate e 200 siti web pedopornografici inseriti in black list – dichiara in una nota Fabiola Silvestri, dirigente del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni campana – Quando si tratta di contrastare i rischi dei minori durante la navigazione in rete l’arma più efficace è sicuramente la sensibilizzazione e la prevenzione. La diminuzione dei reati in materia di bullismo on line testimonia che la consapevolezza dei giovani è aumentata tuttavia non sempre gli episodi di cyberbullismo vengono denunziati e quindi occorre mantenere costante impegno nelle campagne educative sull’uso sicuro e lecito di Internet”.
LaPresse