GIUSTIZIAInterdetto giudice D’Agostino, favoriva medici «amici»

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Sono due le vicende che hanno fatto scattare l’indagine, per abuso d’ufficio, condotta dalla Procura di Catanzaro e che ha portato all’interdizione dalle funzioni del giudice del lavoro Luciano D’Agostino in servizio a Locri. Il magistrato, già nel 2000, era finito sotto indagine della procura di  per reati di peculato, falso ideologico e abuso d’ufficio, reati per i quali fu assolto in Cassazione.

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Tornando alle vicende di Locri: la prima riguarda l’assegnazione di consulenze tecniche sempre a tre sanitari in una misura eccedente il 10% previsto dalla normativa. In particolare, il magistrato avrebbe affidato gli incarichi ad alcuni medici con i quali, o con loro congiunti, aveva rapporti di grande familiarità. La seconda vicenda riguarda il contenzioso con la società Equitalia e il fatto che l’avvocato patrocinante in procedimenti di sua competenza era il difensore dello stesso D’Agostino nel suo contenzioso personale con la società.
Nelle sentenze in questione, inoltre, il giudice avrebbe dato sempre torto alla società di riscossione facendo riferimento anche alla “lite temeraria”.

Il magistrato Luciano D’Agostino, già nel 2000, quando era sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, era stato inquisito dalla Procura della Repubblica di Salerno in quanto a suo carico vennero ipotizzati reati tra cui peculato, falso ideologico e abuso d’ufficio. A D’Agostino, in particolare, venne contestato, all’epoca, di avere elargito un miliardo e 400 milioni di lire ad una ditta del catanzarese, al fine di effettuare la trascrizione di numerose conversazioni telefoniche e ambientali intercettate. Il Gup di Salerno nel giudizio abbreviato condannò D’Agostino a due anni di reclusione con i benefici di legge. Successivamente, però, la Corte d’Appello di Salerno, accogliendo il ricorso del legale del magistrato, lo assolse da tutti i reati di peculato. La sentenza venne confermata dalla Cassazione.
In seguito, il magistrato venne sottoposto a procedimento disciplinare davanti al Csm che respinse la richiesta di destituzione dalle funzioni, avanzata dal Procuratore generale della Suprema Corte, infliggendogli la sanzione della perdita di un anno di anzianit
à
Ansa

Redazione Eolopress

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