ARCHIVIOCronacheLa tragedia dopo la tragedia: muore anche la piccola nata da mamma in coma

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Sepe Carolina

E’ la classica tragedia nella tragedia, una di quelle che per raccontarle non sai da che parte cominciare. E’ morta la figlia di Carolina Sepe (foto, web) nata prematura dalla madre in coma. Non una storia figlia dei ghiribizzi della biologia ma il frutto di attimi folli e violenti, di male assoluto, con un uomo che stermina a fucilate un’intera famiglia, riducendo la giovane donna incinta in fin di vita: sua figlia in qualche modo riuscirà a venire alla luce, lei morirà dopo 5 mesi ma, alla fine, se ne andrà anche la piccola. 

 

La bambina è morta nel momento e nel posto meno “opportuni”, almeno in queste ore, all’ospedale Santobono di Napoli, eccellenza della pediatria e della neonatologia, da qualche giorno funestato da un caso di cronaca imbarazzante seppur molto di là dal chiarirsi: parliamo del decesso della bimba di 8 mesi dimessa dalla struttura con referto medico favorevole ma poi morta alcuni giorni dopo in casa. C’è già un’indagine aperta della procura con rituali indagati. Si vedrà.

Intanto l’ospedale si trova di nuovo alla ribalta per un altro fattaccio, potenziato dalle circostanze che l’hanno preceduto. La figlia di Carolina nacque nel dicembre del 2013 al quinto mese di gravidanza, suppergiù la 24esima settimana se si considera il calendario medico tradizionale: non è impossibile sopravvivere a quell’età, tanti i casi di bambini di poche manciate di etti che dopo cure delicatissime riescono a farcela. Ma ce ne sono anche tanti altri che non ce la fanno, per mille ragioni, ognuna diversa e a sé. Nel caso nostro la faccenda si complicava ancor di più perché la madre si trovava in stato di coma da altrettanti cinque mesi in seguito ad una sparatoria.

Nell’agosto precedente a Lauro, provincia di Avellino, un tal Domenico Aschettino aveva imbracciato il fucile scaricandolo addosso alla famiglia di Carolina, uccidendone anche nonna e papà. Furono ore infernali, la cronaca locale -e non solo- si fece rovente. Carolina fu trasportata in fin di vita in ospedale, dove vi rimase intubata fino al 4 gennaio successivo, quando morì. Il 13 dicembre aveva dato alla luce la figlia, riuscita a superare le terribili crisi di quel percorso fino al primo febbraio di quest’anno, quando è stata nuovamente ricoverata. Soffriva di disturbi respiratori, rivela il quotidiano Roma, e necessitava di ulteriori ricoveri e cure. Finché non è successo qualcosa, cerca di capire la polizia tornata nuovamente al Santobono per l’acquisizione delle relative cartelle cliniche. Il papà della piccola avrebbe già sporto una querela. La verità arriverà dall’autopsia ordinata dagli inquirenti. Per i funerali ancora tutto in alto mare.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 18 febbraio 2015)

Redazione Eolopress

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