OmissisLa maledizione dei «figli di»: Piero De Luca braccato dalla procura

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E’ la maledizione dei “figli di”. Qui non ci sono né Rolex, né incarichi di capo-cantiere e neppure abiti su misura: su Piero De Luca (nella foto con il papà) primogenito di Vincenzo, ex sindaco di Salerno e prossimo sfidante di Caldoro, aleggiano spettri diversi, mediaticamente più succulenti. 

Bancarotta o, alternativamente, appropriazione indebita, scrivono i pm del processo/costola del più noto crac del “Pastificio Amato”, l’ ex sponsor di Italia 90.

La procura ci ha provato tre volte a far fallire la ‘Ifil srl’, società di consulenza finita nel ciclone giudiziario di cui De Luca jr è considerato socio occulto. L’amministratore è un altro, pure lui finito nei guai. Sembra che il «danno patrimoniale di rilevante gravità e di aver commesso più fatti riconducibili alla bancarotta patrimoniale» -scrivono i pm- ammonti a poco meno di 17 mila euro: sempre che alcuni ricorsi contro Equitalia non vengano accolti. La sezione fallimentare alla fine capitola: l’Ifil deve fallire. Per De Luca jr (e non solo) i guai, invece, possono iniziare. 

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 19 marzo 2015)

Peppe Rinaldi

Giornalista

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