OmissisSi fa presto a dire “impresentabili”

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Si fa presto a dire «impresentabili». Oppure «barche di voti a persone vicine ai clan» come ha informato ieri la senatrice “anticamorra” del Partito Democratico,Rosaria Capacchione, osservando i risultati dello spoglio in Campania. Vincenzo De Luca, il capo degli impresentabili, ha sbancato a Salerno ed Avellino con percentuali impressionanti, un po’ meno a Caserta Benevento e Napoli (ma in città si), un successo speculare alle imbarazzanti condizioni di Forza Italia in quelle due province: se si considera che a Salerno città, che è anche il luogo d’elezione di una delle eredi putative del Cav, Mara Carfagna, il partito diBerlusconi è al 7,7% si capisce in che misura gli elettori di centrodestra abbiano optato per De Luca (che ha avuto quasi il 70%).

 

E sarà pure stato un altro «impresentabile di razza» Alberico Gambino (foto a sinistra) membro quasi d’onore della lista di proscrizione della Bindi, con una condanna per peculato ai tempi in cui è stato sindaco di Pagani (era con Fi e fu il più votato d’Italia tra i sindaci, tanto da meritarsi le attenzioni dirette di Silvio Berlusconi) per aver usato la carta di credito per piccole spese personali ma, soprattutto, arrestato un paio di volte dalla Dda con accuse da far tremare i polsi: salvo poi scoprire che la Gomorra prefigurata dall’accusa nella città che amministrava, si tradusse in un’unica condanna per concussione per «pressioni» su un imprenditore per far assumere un “cliente”: roba che succede, specie al sud, almeno una volta ogni 24 ore. Gambino, oggi con Fratelli d’Italia, incassa la bellezza di oltre 10mila voti che lo fanno tornare in Consiglio regionale a prescindere. Diecimila impresentabili? C’è qualcosa che non quadra.

Come il caso di lady Mastella (foto a destra) nella lista dell’antimafia, che pure intercetta altri diecimila consensi: non saranno sufficienti per entrare in Consiglio ma diecimila persone che scrivono il tuo nome non è affare che si liquidi con un’alzata di spalle. Stando poi ai dati dello scrutinio (che, pur definitivi, sono sempre suscettibili di qualche variazione) nella circoscrizione di Napoli, un altro degli impresentabili schiaffeggiati dal presidente dell’antimafia a poche ore dal silenzio elettorale, Luciano Passariello, è risultato il più votato della lista Fratelli d’Italia con circa settemila voti. Antonio Ambrosio, candidato di Forza Italia, ha ottenuto 7mila preferenze. Domenico Elefante (Centro democratico – De Luca) però si è fermato a mille o poco più. Un altro impresentabile, Sergio Nappi, candidato nella lista “Caldoro Presidente”, in Irpinia raccoglie diverse migliaia di voti. Gli altri fanno poco testo, alcuni spariscono (in particolare Francesco Plaitano, candidato in una lista civica di centrodestra) per l’irrilevanza dei numeri: resta il fatto che, complessivamente, gli impresentabili “valgono” oltre 45mila voti.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 2 giugno 2014)

Peppe Rinaldi

Giornalista

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