EBOLI (SA)- Si sono incontrati a Napoli, nella sede del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria della Campania, il Commissario Straordinario del comune di Eboli, Vincenza Filippi, il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Tommaso Costabile, i tecnici del Provveditorato, Luigi Vecchio ed Raffaele Iaccarini, i tecnici del Comune di Eboli, Giuseppe Barrella, responsabile del servizio manutenzione, e Cosimo Polito, comandante della polizia municipale, per studiare le cause e affrontare le conseguenze del crollo di un tratto delle mura dell’antico Castello Colonna, avvenuto la sera dell’8 marzo.
Dopo il crollo, infatti, è stata attivata con la procedura della somma urgenza la messa in sicurezza del muro e la limitazione della circolazione stradale a tutela della pubblica incolumità. Sono state, inoltre, avviate le procedure per la catalogazione, rimozione e stoccaggio del materiale di risulta del crollo nell’area dell’ex Pastificio Pezzullo, attigua al comando di polizia municipale, così come richiesto dalla Soprintendenza ai beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno.
Non appena completata la rimozione del materiale crollato, sarà ripristinata la rete idrica a servizio dell’ICATT. L’Istituto di custodia attenuata per il trattamento delle tossicodipendenze, che accoglie mediamente 50 detenuti provenienti dalla regione Campania, ha sede, infatti, nei locali dell’antico castello Colonna, monumento medievale di grande importanza, testimonianza della dominazione longobarda e poi normanna della città.
Si è dato inoltre atto che sono già in corso, sia da parte del Provveditorato che da parte del Comune, tutti gli accertamenti tecnici per risalire alle cause del dissesto, eventualmente supportati anche da indagini strumentali. Il Commissario ha sollecitato i tecnici a chiarire, così come richiesto da associazioni e comitati di quartiere che operano sul territorio, l’eventuale nesso di causalità fra il dissesto verificatosi e i lavori a la “Casa del Pellegrino” , il cui cantiere insiste in prossimità dell’area dove è avvenuto il crollo.
*Foto di Alessio Scarpa