NAPOLI- Contro l’acne giovanile arriva l’Acne Radar strumento diagnostico che promette “di migliorare molto l’adesione ai trattamenti da parte dei più giovani”. Ideatori dell’innovazione sono Giuseppe Monfrecola e Gabriella Fabbrocini entrambi docenti dell’Università Federico II di Napoli.
L’Acne Radar sarà illustrato nel corso del convegno, in programma a Napoli il 17 e il 18 ottobre al Circolo ufficiali in piazza Plebiscito. Nel corso della due giorni, si affronterà non solo il tema dell’acne giovanile, ma si parlerà anche delle malattie correlate come la rosacea e l’Idrosadenite suppurativa. Accanto all’Acne Radar sarà illustrato anche il servizio Acne Smart Phone che consente all’equipe dell’Ateneo partenopeo di monitorare i pazienti più giovani e di stimolarli al rispetto dei trattamenti.
L’acne -secondo quanto spiegato – sta diventando in Campania “un problema sempre più pressante complici i fattori legati alla cattiva alimentazione”. Le ultime stime dicono che la malattia colpisce, con forme più o meno gravi, l’80 per cento degli adolescenti, anche se il vero picco della malattia lo si ha verso i 25 anni.
“L’acne -afferma Monfrecola- è una malattia che in casi estremi può avere conseguenze anche gravi. Non deve essere mai banalizzata come semplice problema estetico e si può curare solo con l’impiego dei giusti farmaci”.
Tra le malattie correlate si parla, aggiungono i docenti, “sfortunatamente ancora poco” di rosacea e di idrosadenite suppurativa che -spiega Fabbrocini- “sono due patologie che possono essere anche molto invalidanti. I percorsi di cura sono lunghi ma ci sono. Per questo riteniamo che sia fondamentale promuovere una corretta informazione e mettere i cittadini in condizione di affrontare il problema”.
Al convegno sono attesi specialisti stranieri e, accanto ai dibattiti, si svolgeranno lezioni pratiche sull’impiego di tecnologie e tecniche per migliorare la salute e l’aspetto della pelle.