NAPOLI- Riceviamo e volentieri pubblichiamo: «Segnalo l’inadempienza dell’ex Metronapoli oggi inglobata nell’Azienda Napoletana di Mobilità, partecipata del Comune di Napoli. Sono una persona disabile non in grado di deambulare e utilizzo una sedia a rotelle elettronica.
Questo tipo di sedia garantisce molta autonomia ma è anche molto pesante (oltre i 100 kg) a causa delle due batterie piombo gel di cui è dotata, e quindi è difficile da manovrare manualmente per chi voglia aiutare il disabile a superare anche un singolo scalino.
La linea 1 della Metropolitana di Napoli, di cui a Capodanno è stata inaugurata l’importante stazione di piazza Garibaldi, prevede ascensori, percorsi e segnaletica per le persone disabili su sedia a rotelle.
Ma i treni hanno un significativo dislivello rispetto alla banchina, in sostanza uno scalino abbastanza alto.
Poco dopo l’apertura di piazza Garibaldi, un altro disabile con problemi simili sollevò il problema e ottenne un servizio giornalistico di denuncia nel telegiornale regionale di Rai Tre.
In seguito ad alcune mie lettere e al servizio televisivo fummo convocati il 12 febbraio 2014 ad una riunione presso gli uffici della Metropolitana, con la presenza autorevole del Direttore Produzione Esercizio e Manutenzioni Vincenzo Orazzo. I tecnici ci rappresentarono alcune difficoltà a trasformare le banchine.
Di rimando proposi il metodo utilizzato dalla metropolitana di Berlino. Qualcosa di estremamente semplice ed economico:
una tavoletta pieghevole di metallo abbastanza leggera da poter essere trasportabile, da appoggiare al momento in cui ce n’è bisogno e da togliere subito dopo.
L’ing. Orazzo insieme agli altri furono d’accordo a dotare i conducenti di ogni treno di una di queste tavolette incaricandoli di metterla e toglierla al momento su richiesta del disabile. Naturalmente il disabile avrebbe comunicato al conducente la stazione in cui desiderava scendere e questi avrebbe ugualmente provveduto ad apporre la tavoletta al momento dell’arrivo.
Poco tempo dopo sono stati fatti dei sopralluoghi anche con la mia presenza e si è constatata la buona funzionalità di questa soluzione.
DA ALLORA (4 MESI) PERO’ PIU’ NULLA.
Sono quattro mesi che nonostante ripetuti solleciti non si procede a realizzare quanto stabilito. Una risposta incomprensibile del’Amministratore delegato Alberto Ramaglia, che ho incontrato in un evento pubblico, è stata che poiché sono state accorpate più aziende in una, ora non può fare previsioni su quando faranno questo acquisto, perché si stanno ristrutturando (sic!).
Si tenga conto che a fronte di un’opera faraonica avviata da quasi 40 anni (il primo “buco” è del 1976) con stazioni d’arte pubblicizzate in tutto il mondo, una di queste tavolette non può costare più di 300,00 € e ne servono solo pochi esemplari una per ogni cabina del conducente (non so forse 4 o 5 locomotive motrici), a fronte di ciò si risolverebbe un grande problema per questa categoria di disabili.
Ultima considerazione : tutti gli altri mezzi pubblici di trasporto urbani a Napoli sono praticamente inaccessibili.
Napoli avrà anche la Metropolitana più bella del mondo, ma non è una città per disabili».
Lucia Valenzi