ARCHIVIOAdolescenti nel posto sbagliato al momento sbagliato: i destini incrociati di Giulia e Salvatore

admin14/07/2014
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Adolescenti Marano morti

Le cose accadono, poi noi uomini diamo loro i significati che vogliamo. Sbagliando a volte, altre volte no, ma sempre inseguiamo simboli o leghiamo insieme nomi, luoghi e persone e le chiamiamo coincidenze, caso, volontà divina, monito della trascendenza. 

 

Giulia Menna, (foto a sinistra) quindicenne di Marano, cintura urbana di Napoli, venerdì sera si trovava in una piazza il cui nome è tutto un programma ed incrocia il dramma di queste ore. Per chi lo ignorasse, a Marano c’è un “Piazzale Yasser Arafat”, dal consiglio comunale unanimemente considerato meritevole di tanto onore. Del resto, siamo pur sempre un paese zeppo di vie Lenin e vie Stalingrado: ma questa è un’altra storia adesso. 

 

Il dramma accennato è quello che proietta sul palcoscenico il martirio della giovinezza, ma di due adolescenti che, però, proprio non lo cercavano, che erano stati se non contemporanei almeno vicini nella breve vita vissuta, a pochi metri l’uno dall’altra: e uniti da una sorte infame identica lo sono diventati nel volgere di poche ore.
Salvatore Giordano (foto a destra) e Giulia Menna: tutti e due di Marano, tutti e due giovanissimi, tutti e due iscritti alla stessa scuola (il liceo “Segrè”) e perfino appartenenti alla medesima sezione. Un solo anno di differenza, lui 14, lei 15. Se n’è andato prima Salvatore, colpito in testa dal cornicione della galleria Umberto in un pomeriggio scanzonato dove ci si aspetterebbe di tutto in una città come Napoli: da pochi giorni anche che ti cada in testa qualsiasi cosa in assenza di una seria sterzata di tutti sul terreno della pubblica incolumità. Chiacchiere. 
Come quelle che faremmo raccontando la perfidia di una sorte decisa a prendersi una bella ragazza di soli 15 anni che al venerdì sera va a bere una birra (o una Coca Cola, cambia poco) sedendosi ai tavolini di un bar con gli amici.

Era appena scesa da una Renault Clio per raggiungere la comitiva nella piazza della movida dedicata all’ex leader arabo: la stessa Renault Clio che poco dopo le piomberà addosso senza lasciarle scampo. Quando l’hanno portata all’ospedale di Giugliano già non c’era più nulla da fare se non disperarsi ed urlare tutta la propria rabbia verso l’alto. O verso il basso. Fa lo stesso a volte. Quel ragazzotto che l’aveva accompagnata, forse stava facendo quel che abbiamo fatto un po’ tutti a 19 anni, magari per far colpo o chissà cosa: una sgommatina, un testa-coda, i rilievi degli inquirenti lo stanno ancora definendo, sta di fatto che l’auto sbanda e va dritta su Giulia. E la uccide. Erano in quattro al tavolo: uno si era alzato pochi secondi prima e l’ha scampata in extremis; un altro ha fratture al femore e alla tibia mentre una ragazzina pure lei 15enne ha riportato la frattura di un avambraccio.
I genitori di Salvatore Giordano, appena saputo di quest’altra sciagura hanno subito mandato un messaggio di cordoglio ai genitori di Giulia.
«E’ una tragica fatalità che aggiunge dolore al dolore» -ha detto il sindaco Angelo Liccardo«sembra che la sfortuna si stia accanendo contro la nostra città, siamo ancora sotto choc per la morte di Salvatore ed ora ci piomba addosso anche quest’altro dramma». Appunto.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 13 luglio 2014)

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