ARCHIVIOSalerno, De Luca sugli anti-Crescent: «Comitatini con sfaccendati dalla pancia piena»

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De Luca Enzo

SALERNO- Il primo cittadino di Salerno, Vincenzo De Luca (foto), ha attaccato a modo suo il comitato che producendo denunce su denunce sul progetto del Crescent, ha determinato la paralisi in cui versa ora il cantiere e l’indotto collegato, a seguito del sequestro della locale procura. 

L’’area era totalmente cementificata, totalmente degradata e totalmente chiusa ai cittadini. Noi abbiamo demolito tutto, abbiamo bonificato l’area e restituiamo ai cittadini che non l’’avevano mai avuta una parte della costa e dell’’area urbana della città prolungando il lungomare di altri 400 metri. E c’’è anche da discutere?

Elaboriamo un progetto architettonico di valore mondiale che avrebbe reso orgoglioso qualsiasi paese del mondo. E c’’è anche da discutere?

Parliamo di un progetto che vale 1000 posti di lavoro e 700 posti auto. Sono cose che altrove si fanno senza problemi, mentre qui basta il ricorso di un comitatino di tre sfaccendati con la pancia piena o di una sedicente associazione ambientalista, rappresentata magari da persone che vivono dove davvero in passato c’’è stata speculazione edilizia, per bloccare un programma di questo valore. Fra una settimana sarà pronto il nuovo plastico aggiornato e lo esporremo al pubblico, magari con una iniziativa in piazza Portanova, per far vedere quale sarebbe il risultato finale della trasformazione dell’’area di Santa Teresa.

Intanto abbiamo mandato le nostre controdeduzioni alla Soprintendenza e abbiamo dato la nostra piena disponibilità a partecipare al tavolo tecnico ministeriale per affrontare tutti i problemi. Ricordo che il Consiglio di Stato ha affermato che va bene tutto quello che abbiamo fatto. Dobbiamo rispondere solo su tre aspetti: colori e materiali, inserimento nel contesto urbano, valorizzazione paesaggistica. Quindi non si deve riprendere la discussione dall’’inizio, il perimetro del pronunciamento nostro e della Soprintendenza è quello. La discussione con la Soprintendenza va avanti in modo sereno e tranquillo. Io resto estremamente fiducioso, troveremo una soluzione.
Il danno che la città subisce per il blocco di questo intervento è enorme. Basti a pensare al respiro che darebbero alle attività commerciali i 700 posti auto del parcheggio interrato. E pensiamo, poi, alle decine di negozi che sorgeranno nel sottopiazza e sotto il colonnato del Crescent, che significano centinaia di nuovi posti di lavoro.

Ho fatto pubblicare sul sito istituzionale la richiesta di rinvio a giudizio per il caso Crescent, così come capitato in passato per ogni caso giudiziario: ogni cittadino potrà, così, leggere e farsi un’’idea. Tutto questo fermo restando che, a mio avviso, la magistratura ha non solo il diritto ma il dovere di fare indagini, perché questo è a tutela dei cittadini. Auspico solo grande attenzione, per non deformare i fatti, e tempi di decisione rapidi. C’è ancora un’’area della piazza sequestrata, e sinceramente faccio fatica a capire il perché: quest’’area era stata posta sotto sequestro in maniera sbagliata, perché non era compresa in quell’’area che la magistratura aveva sequestrato; noi ne abbiamo richiesto il dissequestro per fare i lavori di collegamento tra il lungomare e la piazza».

Redazione Eolopress

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