NAPOLI – «La direzione del glorioso “Secolo d’Italia” affidata alle “cure” di Italo Bocchino è una scelta scellerata. Spero di essere su “Scherzi a Parte”». Lo ha detto il vice coordinatore campano di Forza Italia ed ex parlamentare Pdl, Amedeo Laboccetta.
«Sono indignato e sbigottito per una decisione che premia, immeritatamente, una figura che ha grandemente contribuito alla deriva della politica italiana e che, nel recente passato, è stato il co-protagonista del golpe contro l’allora Premier Silvio Berlusconi – ha continuato Laboccetta –. Bocchino non può guidare un giornale che ha avuto direttori straordinari e che può vantare una tradizione culturale di enorme rilevanza per milioni e milioni di italiani. Un giornale fatto da uomini e donne che hanno vissuto sulla loro pelle stagioni terribili, funestate da dolori, sofferenze, discriminazioni e lutti. La sua nomina è un’offesa a una intera comunità e alla sua storia».
«E’ un po’ come se al timone de “Il Giornale” fosse andato Gianfranco Fini – prosegue Laboccetta – perché anche lui, come Bocchino, è iscritto all’Ordine. Che cosa penserebbero i lettori e gli elettori? Non si premiano così uomini che si sono caratterizzati per mancanza assoluta di valori e che non hanno creduto, e non credono, in niente – ha concluso il vice coordinatore regionale azzurro in Campania -. Spero vivamente lunedì di risvegliarmi da questo incubo».
cs