Avviare la banca dati telematica sui controlli ispettivi alle aziende per evitare sovrapposizioni di ispezioni da parte dei vari enti preposti, e alleviare le sanzioni agli imprenditori per le piccole irregolarita’ riscontrate al primo controllo: e’ quanto ha proposto Piero Monego, presidente nazionale dell’Aniv, Associazione professionale dei funzionari ispettivi, nel corso di un convegno studi tenutosi a Pollena Trocchia, nel vesuviano.
All’appuntamento sono intervenuti, tra gli altri, l’onorevole Lello Di Gioia, presidente della Commissione parlamentare di controllo sull’attivita’ degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, Nicola Campanile, responsabile Aniv Campania, Ciro Avallone, Direttore dell’Area Metropolitana Inps di Napoli, e Davide Pastore, presidente del Comitato Provinciale Inps di Napoli. Nelle sue proposte, condivise anche da avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e professionisti del settore, Monego ha evidenziato la necessita’ di affiancare a forti azioni deterrenti per evitare comportamenti illegali da parte degli imprenditori, ”tangibili agevolazioni per coloro che, alla prima infrazione, si ravvedono e rientrano nella legalita”’, anche concedendo maggior tempo per pagare le sanzioni amministrative.
Il presidente dell’Aniv ha poi sottolineato la necessita’ di istituire la banca dati ispettiva condivisa tra tutti gli organismi di vigilanza, ”per evidenziare la reiterazione delle violazioni”. ”In questo modo – ha detto – si eviterebbero i rischi di sovrapposizione di accessi ispettivi e di graduare le sanzioni in relazione alla presenza o meno di una recidiva, dando finalmente applicazione a norme attualmente inapplicabili proprio per l’assenza di una banca dati unitaria”.
Nel suo intervento l’onorevole Di Gioia ha invece proposto l’istituzione di un ruolo professionale per gli ispettori previdenziali, e la gestione della previdenza complementare da parte dell’Inps. Di Gioia, infine, ha affermato che le casse previdenziali della maggior parte degli ordini professionali, sono in deficit, e che sarebbe necessaria, quindi, una regolamentazione per evitarne il collasso.
Ansa