ARCHIVIODopo il crollo, pronti cinque milioni per la Reggia di Caserta

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Cinque milioni pronti sul tavolo per iniziare i lavori sulle coperture della Reggia di Caserta all’indomani del crollo di una porzione di tetto verificatosi lo scorso 1 maggio.  Dal ministero via libera per bandire le gare e far partire al piu’ presto gli interventi gia’ progettati.

 

Dopo l’ennesimo crollo alla Reggia di Caserta, arriva da Roma il segnale della svolta. Anche se “la vera sfida”, twitta il ministro della cultura Franceschini al termine di un vertice convocato in tutta fretta negli uffici del Collegio Romano, “e’ restituire presto l’intera Reggia alla sua destinazione culturale e museale”. A rendere conto al ministro e al capo di gabinetto Giampaolo D’Andrea e a fare il punto sugli interventi da avviare ci sono tutti i responsabili della grandiosa dimora borbonica, dal soprintendente di Napoli e Caserta Fabrizio Vona, con il direttore generale della Campania Gregorio Angelini e il soprintendente Storico Artistico di Caserta e Benevento Salvatore Buonomo, al Direttore per la Conservazione della Reggia e del Parco Flavia Belardelli e alla responsabile per la programmazione della Direzione Regionale campana Anna Capuano. I primi restauri, riferiscono i tecnici al ministro, sono gia’ cominciati, con la rimozione di tutti gli elementi instabili, la sostituzione delle travi in legno e la ricomposizione del manto di tegole. Il ‘buco’, insomma, sara’ coperto al piu’ presto.

Ma quello che il crollo del 1 maggio ha reso piu’ evidente e’ il pessimo stato delle coperture della Versailles italiana, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanita’ e monumento tra i piu’ gettonati del patrimonio artistico italiano (nel 2013, con 439.813 visitatori e’ stato il decimo sito statale piu’ visitato). Il problema del tetto si conosceva, tanto che la soprintendenza ha gia’ pronto un progetto per il “ripristino dell’efficienza statica degli elementi portanti” del tetto della Reggia. Tegole e travi crollate nei giorni scorsi, pero’, sono il segnale che le piogge dell’inverno hanno ulteriormente aggravato la situazione e che non c’e’ piu’ tempo da perdere. Da qui i 5 milioni destinati da Franceschini (messi a disposizione dal Mibact attraverso una rimodulazione della spesa) che serviranno a sveltire le procedure, permettendo di indire subito le gare per gli appalti in attesa che si trovino da fondi europei, come e’ stato per le facciate della Reggia tutte le risorse necessarie. Di certo non sara’ un lavoro da poco. Per la grande estensione delle coperture della casa reale affidata nel 1750 dai Borbone al genio di Vanvitelli, ma anche per la loro antichita’ e il loro pregio, che comportera’ un meticoloso e rispettoso lavoro di restauro su orditura di legno e capriate settecentesche. Intanto, assicura dal Mibact il segretario generale Antonia Pasqua Recchia, entro il mese di maggio partira’ il primo lotto di lavori per il restauro delle facciate, al quale ne seguira’ poi un secondo per un totale di 21 milioni di euro al lordo dei ribassi d’asta. Franceschini punta al rilancio, anche dal punto di vista del turismo. E il modello potrebbe essere la Reggia di Venaria, la cui gestione lo ha entusiasmato e che ha indicato come “un esempio da seguire per l’Italia”.

 

 

 

 

Redazione Eolopress

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