ARCHIVIOEdilizia: in Campania utilizzata solo la metà dei fondi europei

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In Campania, al 31 gennaio scorso, il totale dei pagamenti dei fondi comunitari Fesr (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) e’ stato del 43,1% (1,97 miliardi di euro) su una dotazione finanziaria di 4,57 miliardi di euro. Il totale di certificazioni all’Unione Europea (al 31 dicembre 2013) e’ stato di 1,45 miliardi di euro (31,8%). Sono i dati diffusi dal Centro Studi dell’Ance (Associazione dei costruttori edili) di Salerno che ha analizzato i dati della Regione Campania relativi al percorso attuativo del Por Campania Fesr 2007/2013.

 

Se si entra nel merito degli indicatori relativi ai sette assi di investimento (in base ai dati del Sistema Monitoraggio Monit e del bilancio regionale), il Centro Studi Ance Salerno evidenzia che le percentuali dei pagamenti e delle certificazioni “non superano in nessun caso le soglie del 60% per i pagamenti e del 55% per le certificazioni”, secondo i dati pubblicati sul sito www.porfesr.regione.campania.it.

“I numeri – commenta Antonio Lombardi, presidente dell’Ance di Salerno – ci dicono che qualcosa non ha funzionato, nonostante gli sforzi e l’impegno della Regione Campania, che ha, senza dubbio, impresso un’apprezzabile accelerazione. Ma e’ il momento – continua Lombardi – di rimuovere ogni ostacolo. Per esempio, gli Enti che rallentano la spesa vanno commissariati, non si possono bloccare in questo modo risorse indispensabili, in grado di generare ricadute sostanziali per imprese e famiglie. Il nodo della riattivazione degli investimenti nei nostri territori e’ centrale per provare a rilanciare il sistema economico e produttivo”. Preoccupazione esprime Lombardi anche per l’avvio del nuovo ciclo di programmazione dei fondi Ue 2014-2020. “E’ chiaro – afferma – che anche rispetto alle opportunita’ offerte dai nuovi fondi Ue occorre cambiare passo e atteggiamento. Nell’ambito della filiera delle costruzioni questi finanziamenti saranno determinanti per consentire alle imprese di uscire dal tunnel di una crisi devastante. La programmazione dei fondi 2014-2020, come ha piu’ volte messo in evidenza l’Ance in sede nazionale, rappresenta una straordinaria occasione per rilanciare le politiche urbane in Italia. Anche in questo caso, pero’, scontiamo un vero e proprio deficit operativo, perche’ non si ravvisa una politica chiara e ben articolata sulle citta’. Non possiamo limitarci a una diatriba sulla titolarita’ delle risorse. Il problema di fondo resta la realizzazione di un’efficace ed efficiente collaborazione tra i vari livelli istituzionali, nel rispetto, chiaramente, delle singole competenze”. “L’Ance – conclude Lombardi – continuera’ a insistere sull’urgenza di definire strategie unitarie di sviluppo urbano a livello territoriale, chiedendo la funzionale integrazione dei fondi al fine di evitare la frammentazione dei finanziamenti su una pluralita’ di obiettivi non omogenei”.

Per quanto concerne le Regioni dell’Obiettivo Convergenza – evidenzia il Centro Studi Ance Salerno – sulla base di una dotazione finanziaria di oltre 15 miliardi e 427 milioni di euro, il totale della spesa certificata al 31 dicembre 2013 e’ risultato pari al 40,9%, corrispondente a circa di 6 miliardi e 300 milioni di euro. Il dettaglio delle singole Regioni: Puglia, dotazione finanziaria 4.492,3 milioni di euro/ spesa certificata 2.484,6 (55,3%); Sicilia, dotazione finanziaria 4.359,7 milioni di euro/ spesa certificata 1.640 (37,6%); Calabria, dotazione finanziaria 1.998,8 milioni di euro/spesa certificata 729,3 (36,5%).

 

 

Redazione Eolopress

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