Al via al decreto ministeriale per le aree di crisi della Campania. La dotazione sarà di 150 milioni di euro che serviranno ad agevolare interventi di rilancio delle zone colpite dalla crisi industriale: Airola, Acerra, Avellino, Castellammare di Stabia e Caserta.
A firmare il provvedimento il ministro Sviluppo economico, Flavio Zanonato. “Va sottolineato – ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Fulvio Martusciello – l’impegno del ministro Zanonato che, nel rispettare i tempi di firma del decreto, ha dimostrato sensibilità ed attenzione rispetto alle urgenze manifestate dal tessuto produttivo della nostra regione. Attraverso la terza e ultima riprogrammazione dei fondi Pac, la Campania può contare su un rilevante sistema di azioni a favore dello sviluppo del sistema imprenditoriale regionale. Si tratta – ha proseguito – di un insieme di azioni finalizzato a rimettere in moto i processi di sviluppo competitivo e nuovi investimenti produttivi che possano creare nuova occupazione”. “Grazie allo stanziamento previsto per le aree di crisi, stimoleremo l’avvio di nuovi programmi di investimento di tipo produttivo, ma anche di ricerca e sviluppo, contribuendo al coinvolgimento del tessuto produttivo delle aree coinvolte e – ha concluso Martusciello – facilitando la partecipazione di piccole e medie imprese, grandi realtà imprenditoriali e reti d’imprese”.
“Parte – ha aggiunto l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Severino Nappi – una misura realmente innovativa in questo Paese, e parte proprio dalla Campania. Uno strumento di sostegno alle imprese in crisi, che viene messo in campo per favorire il reinserimento dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro. Un intervento costruito con le parti sociali di questa regione e con le altre istituzioni locali, espressione del modello Campania che la giunta Caldoro ha attuato sin dall’inizio. Al rigore e ai tagli, stiamo affiancando misure di incentivo e di finanziamento per chi la crisi la sta vivendo direttamente sulla propria pelle”, ha concluso Nappi.