SALERNO- “Febbraio al Museo Archeologico di Salerno”, otto eventi per tutte le fasce di età in programma dal 2 al 25 Febbraio 2014. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Fonderie Culturali, in collaborazione con la Provincia di Salerno. Un Museo vivo e da vivere, dove grandi e bambini sono spettatori ed allo stesso tempo protagonisti dell’arte.
Succede al Museo Archeologico Provinciale di Salerno da quando l’associazione fuori dai soliti schemi e dai consueti orari, promuove un’arte aperta a tutti e confezionata su misura per i diversi gusti ed esigenze. A Febbraio Fonderie Culturali, in collaborazione con la Provincia di Salerno lancia un nuovo ciclo di eventi che, dal 2 al 25 Febbraio, animeranno il complesso museale di Via San Benedetto, consentendo ai visitatori di catapultarsi per qualche ora verso mondi lontani e sconosciuti. Numerose le iniziative in programma dalla musica al teatro, dalla didattica al cinema, dalla lettura alle visite guidate gratuite fino a divertenti momenti conviviali per socializzare, anche grazie all’utilizzo dell’hashtag #Museovivo, che permetterà di restare sempre aggiornati sugli eventi.
L’Associazione Fonderie Culturali è stata fondata nel 2008 ad opera di un gruppo di giovani salernitani, Fonderie Culturali è un’associazione culturale senza scopo di lucro. Luogo di incontro e di aggregazione culturale, l’associazione promuove nuovi modelli di sviluppo economico-sociale, basati sulla valorizzazione e promozione delle risorse culturali identitarie e sull’attivazione di sinergie innovative tra gli attori locali.
Il Museo Archeologico Provinciale di Salerno è stato inaugurato il 28 ottobre 1928 all’interno del Palazzo di Governo, attuale sede della Provincia di Salerno, il Museo Archeologico Provinciale ha avuto nel corso degli anni diverse sedi. Nel 1939, a seguito dello scoppio del secondo conflitto mondiale, il Museo fu spostato nella Casina dell’Orto Agrario, per ritornare una volta terminata la guerra nella precedente sede, dove rimase fino al 1964, quando l’allora direttore Venturino Panebianco scelse proprio il complesso di San Benedetto come sede definitiva. Il primo allestimento del plesso museale fu ideato e realizzato negli anni settanta dal noto architetto Ezio de Felice. I lavori di manutenzione e restyling terminati nel febbraio 2013 hanno riproposto un allestimento espositivo rispettoso della filosofia del restauro e del design originario.