ARCHIVIOLettieri su De Magistris: «E’ un incompetente. E pure bugiardo»

admin23/01/2014
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lettieri gianni

Gianni Lettieri (foto) capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio comunale a Napoli, sa di cosa parla quando si tratta di numeri, danari e concretezza. I fronzoli e le chiacchiere non gli appartengono, neppure se l’argomento è di natura politica. In una città come Napoli poi, dove la provvisorietà si fa cultura e l’azzardo uno stile di vita, fare l’imprenditore, specie al suo livello, non ti lascia scelta: o dici le cose come stanno, oppure meglio cambiare aria.

 


E le cose vanno malissimo, vero Lettieri?
«Siamo nelle mani di un incoerente e incompetente»
Andiamo subito sul pesante…
«Come valuterebbe uno che, come De Magistris, ha esordito dicendo che la legge speciale per Napoli era inutile e che avrebbe fatto tutto da solo? Visti i risultati io non trovo altra definizione».
E che cosa dicono questi risultati?
«Sono i numeri a parlare: io li avevo guardati bene prima delle amministrative e sapevo che senza una concentrazione di sforzi sulla città, attraverso una legge ad hoc, non ne saremmo usciti. Il sindaco sorrideva, convinto che avrebbe risollevato le sorti finanziarie di Napoli: ma sinora ha portato in Consiglio tutti numeri falsi»
Numeri falsi?
«Sì.. Bugie come quella secondo cui c’erano in cassa circa 70 milioni, un tesoretto. Poi la verità viene fuori…».
Quale verità?
«Il buco nelle casse di 870 milioni».

Ma è quasi un miliardo di euro…
«Esatto. Il guaio è che ha continuato a dire balle, ad esempio che avrebbe ripianato tutto incrementando gli introiti dalle tasse, dal pagamento delle multe  e dal rincaro della Tosap (salvo dare al fratello Claudio la piazza per il concerto di Springsteen senza farla pagare)».
Lei ci sta dicendo che veniva a prendervi in giro in Consiglio comunale?
«Non prendeva certo  in giro noi: ho sempre evidenziato in Consiglio, tra la gente e sulla stampa ciò che non andava, proponendo soluzioni. Ha preso in giro i napoletani, la città. Vogliamo parlare dell’aumento esponenziale degli staffisti, del flop dell’affidamento del patrimonio pubblico alla Napoli Servizi e via di seguito?».
E a questo punto?
«Succede che ce lo troviamo a implorare Napolitano e Letta di intervenire, dopo aver fatto il bullo urlando “…voglio una Napoli autonoma!”. Si è visto quanto è autonoma. Sia chiaro: è lo stesso presidente della Repubblica che De Magistris definiva “uno degli attuatori del disegno piduistico di Berlusconi”, non so se mi spiego».
Si spiega benissimo.
«Ecco, Napoli è prigioniera di questa ragnatela di inconcludenti che procede mettendo le classiche pezze a colori: oggi tasse al massimo, zero servizi, San Carlo commissariato e Comune in dissesto…».
 E ora?
«È il momento di chiamare a raccolta la parte sana della città, e lo farò. Mettiamoci in cammino con dignità, non è  impossibile. Ma non c’è più  tempo da perdere».

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 23 gennaio 2014)

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