SALERNO- La procedura amministrativa adottata per il Crescent è corretta, legittima: c’è un «dettaglio» da sistemare, relativo alle motivazioni adottate per le autorizzazioni paesistiche (cioè le ragioni che l’amministrazione pone alla base delle autoizzazioni eventualmente concesse) ma, per il resto, i passaggi tecnico-amministrativi dell’operazione nel suo complesso sono stati formalmente improntati al rispetto della normativa specifica. E’ il giudizio espresso dal Consiglio di stato (n.6223 del 23 dicembre 2013) che rimette in gioco tutto segnando un punto importante all’interno di una vicenda complessa, intricata e dalle mille implicazioni.
In una nota diramata dalla società Crescente si legge: «La Società Crescent, per il tramite del suo difensore Avv. Lorenzo Lentini, in relazione alla recente decisione del Consiglio di Stato n. 6223 del 23.12.2013, evidenzia che la pronuncia giurisdizionale conferma la legittimità di tutti i procedimenti relativi al Crescent, finora realizzato, in virtù dell’ordinanza del Consiglio di Stato n. 4507 del 16.11.2012. Il Supremo Consesso Amministrativo ha rilevato soltanto una criticità formale (difetto di motivazione) delle autorizzazioni paesistiche, invitando, però, nel contempo, le Amministrazioni Locali e Statali a riformulare il giudizio paesistico, con un più ampio corredo motivazionale. La Società, pertanto, nell’esprimere soddisfazione per l’esito del giudizio amministrativo, è certa che, in esecuzione dell’ordine di conformazione del giudicato, le Amministrazioni interessate provvederanno, con immediatezza, a definire la procedura di riesame, tenuto conto dello stato di avanzata esecuzione delle opere».