ARCHIVIO«Stroncata da overdose di glucosio»: i familiari denunciano l’ospedale

admin19/12/2013
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Kesia mamma morta Napoli

Uccisa dal glucosio che le avrebbero somministrato in ospedale. E’ questa l’ipotesi iniziale sulla tragica morte di una giovane donna napoletana di venticinque anni, madre di un bambina di due. Kesia (di lei si conosce soltanto il nome) è giunta al San Giovanni Bosco lunedì scorso, dopo essersi sentita male al punto da non riuscire neppure a sollevarsi dal letto. 

Gli uomini del soccorso giunti nella sua abitazione dopo esser stati allertati dai genitori della ragazza, pare abbiano sottovalutato le condizioni della donna, almeno stando alle prime ricostruzioni: «E pensare che non volevano neppure portarla in ospedale perché avevano valutato la situazione come non urgente» riferirà poi Luciano, il papà di Kesia, al Mattino di Napoli.

Ora sarà la magistratura ad accertare le eventuali responsabilità in una vicenda caratterizzata da alcuni punti oscuri. Come, ad esempio, la dose eccessiva  di glucosio data alla ragazza, controbilanciata poi da una somministrazione di insulina che le sarebbe risultata fatale: per queste ragioni la procura della repubblica, su denuncia dei familiari, ha sequestrato sia la salma che la cartella clinica in attesa dell’autopsia. Esame che già la prossima settimana potrebbe esser completato. Il corpo di Kesia, intanto, è stato trasferito dal San Giovanni Bosco al I Policlinico. Il direttore sanitario del San Giovanni Bosco, dottor Luigi De Paola si dice sereno: «Ho piena fiducia nell’operato dei miei medici, aspettiamo l’esito delle indagini prima di rilasciare dichiarazioni». 

Kesia si stava sottoponendo a cure e terapie varie all’incirca dallo scorso ottobre, fino all’epilogo finale di lunedì quando è entrata nel girone ospedaliero per uscirne senza vita. Uno dei tanti casi di malasanità o semplice fatalità? Difficile stabilirlo con esattezza, soprattutto ora che le notizie si rincorrono ancora in maniera confusa: di certo c’è che la ragazza è deceduta dopo che il «sistema sanitario» ha iniziato a metter mano al suo caso. Uno dei genitori dice: «Il mio unico desiderio è capire se qualcuno è responsabile della morte di Kesia oppure no»

E’ il terzo decesso in Campania in pochi giorni per presunta malasanità: a Vallo della Lucania una signora è morta dopo un banale intervento in laparoscopia all’addome, mentre a Nocera Inferiore, sempre in provincia di Salerno, un 50enne che accusava forti dolori alla pancia, ricoverato e dimesso per quattro volte di fila, è morto dopo che gli era stata diagnosticata una crisi da emorroidi.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 19 dicembre 2013)

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