ARCHIVIOPenisola sorrentina: Msc apre lo sporting club per i dipendenti

admin17/12/2013
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Msc piscina sporting club

Su quei quattordicimila metri quadri di terreno un tempo c’era la solita lottizzazione abusiva, una delle tante in questa terra baciata da Dio per bellezza, suggestione e storia antica. Poi le cose sono cambiate e, cessati i tira e molla tipici di burocrazia e giustizia italiane, gli amministratori locali hanno invertito la rotta incrociando l’interesse e il desiderio di uno degli armatori più importanti al mondo. 

Stiamo parlando del nuovo Sporting Club della Msc Crociere (Mediterranean Shipping Company), compagnia leader di settore in Sud Africa e Brasile oltre che nel «mare nostrum», realizzato dal gruppo della famiglia Aponte a Sant’Agnello, paese attaccato a Sorrento lungo il «percorso del mito» che da Castellammare di Stabia arriva a Salerno tagliando Vico Aequense, Positano, Amalfi, Ravello, Maiori, etc. Tutte credenziali che rendono l’idea del contesto in cui gli armatori, che da questa terra provengono e che a questa terra hanno deciso di tributare l’omaggio, si sono trovati ad agire nei tre anni del percorso istituzionale, amministrativo e finanziario tra la progettazione e la realizzazione della struttura.

A presentarla ieri alla stampa, il Ceo (l’amministratore) della Msc Crociere, Gianni Onorato, il rappresentante della famiglia Aponte, Franco Rozi e il sindaco di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani.

L’idea di farne un centro polifunzionale di qualità e tecnologicamente all’avanguardia, l’ebbe lo stesso armatore, Gianluigi Aponte, immaginando un «regalo» per i dipendenti del gruppo Msc (che nel mondo sono oltre 50mila): al quale si unisce l’originale mix incarnato dalla particolarità che per due giorni a settimana lo Sporting Club diventa fruibile, grazie ad un’apposita convenzione, per i cittadini di Sant’Agnello «ma anche» -specificavano ieri i diversi protagonisti presenti- «per il resto degli abitanti delle penisola sorrentina».

Immerso nel verde di Sant’Agnello, l’MSC Sporting Club dispone di campi da tennis e calcetto, terrazze per il solarium, una piscina sovrastata da una splendida cupola di vetro mobile (foto) e un parco giardino di oltre tremila metri quadrati. Per arginare uno dei principali problemi della zona, cioè la circolazione e il parcheggio dei veicoli stradali, il centro si è dotato anche di una struttura multipiano interrata su tre livelli in grado di ospitare fino a 140 vetture.

All’interno del complesso c’è poi la Club House, considerata da chi le conosce entrambi, «ancora più bella dell’altra realizzata da Msc a Ginevra»: 550 metri quadrati di superficie con palestra, salone-bar e un’area dedicata alla formazione e all’addestramento degli ufficiali delle navi cargo e da crociera. Proprio in relazione a questo aspetto fondamentale all’origine del progetto, cioè la formazione, va evidenziata la presenza in uno dei locali interrati di un simulatore di navigazione esclusivo, in grado di riprodurre fedelmente e verosimilmente le situazioni vissute in plancia, così come l’ingresso nei diversi porti di attracco: grazie a questo sistema è possibile imparare l’affascinante arte della navigazione simulando le diverse condizioni meteorologiche in cui un giorno comandanti ed ufficiali potrebbero trovarsi ad operare, la presenza di altre navi e di traghetti in porto o nelle vicinanze.

Un simulatore che regala la sensazione di essere in mare con vista identica a quella dalla plancia di comando con nave in acqua e che dà la possibilità di esercitarsi e familiarizzare con le tecniche di navigazione grazie alle tecnologie offerte dalla realtà virtuale. Il centro dispone poi di una sala riunioni dotata di tutte gli impianti audio-video utili per convegni, tavole rotonde, videoconferenze, salette per proiezioni, sale gioco e ricreazione. 

«Oggi è un giorno importante per i nostri dipendenti e per questa città con cui MSC ha un legame speciale e profondo» -ha detto Onorato- «non sarà solo un luogo di svago ma anche una sorta di incubatore di nuove professionalità: proprio qui verranno addestrati gli uomini di mare di domani».

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 17 dicembre 2013)

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