ARCHIVIO“Antesaecula”, la prima birra prodotta da persone con disagio psichico

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Birra boccale

NAPOLI- La birra ha un retrogusto tutto napoletano, sa di basilico e di rosmarino. Varrebbe la pena assaggiarla solo per questo, ma Antesaecula e’ qualcosa di piu’, di un semplice sfizio per appassionati bevitori di “bionde”: e’ la prima birra artigianale prodotta da persone con disagio psichico. 

 

Quattro uomini e quattro donne, tra i 22 e i 50 anni, che volontariamente hanno accettato la sfida, durata nove mesi come un parto, di realizzare una nuova birra dall’inizio alla fine, vale a dire dalla scelta delle materie prime fino all’etichettatura a mano delle 350 bottiglie di avvio della produzione. Antesaecula e’ nata da un’idea degli operatori del centro diurno riabilitativo-psicosociale Lavori in corso, nel cuore del quartiere Sanita’ a Napoli, e prende il nome dalla strada che ospita il centro. La birra e’ realizzata con il grano Carosella e Saragolla, due specie in via di estinzione che l’associazione di contadini del Cilento Tempa del Fico e’ impegnata a rivalutare. La produzione e’ sostenuta dal gruppo di imprese sociali Gesco attraverso la sua cooperativa Era, dall’associazione Viviquartiere e dal birrificio Karma che ha messo a disposizione la sua struttura produttiva (in provincia di Caserta) e si e’ anche offerto di impiegare due sofferenti psichici nella produzione della birra.

“I partecipanti hanno seguito tutte le fasi della produzione: dalla setacciatura del grano, alla cottura e alla fermentazione nelle cisterne, all’imbottigliamento, alla seconda fermentazione di 15 giorni in bottiglia, fino all’etichettatura a mano”, racconta Enzo Stentardo, referente della coop Era per il progetto, che presentera’ domani al caffe’ letterario Intra Moenia di piazza Bellini a Napoli, insieme al segretario nazionale di Psichiatria Democratica Emilio Lupo, al responsabile della birreria artigianale Karma Mario Cipriano, al presidente di Era Giacomo Smarrazzo e al direttore di Gesco Sergio D’Angelo.

“La nostra idea – spiega Bruno Romano del centro Lavori in Corso – e’ che In futuro si arrivi a formare una cooperativa di tipo B, impegnata nella produzione della birra. Quello che abbiamo fatto e’ un percorso di trasformazione e di recupero, sia del grano in estinzione che trasformiamo in un’ottima birra, che delle persone con disagio psichico, che nella produzione possono trovare un’occasione di inclusione e di reinserimento lavorativo”. E mentre i promotori verificano come aumentare la produzione, gia’ numerosi locali napoletani hanno deciso di includere Antesaecula nei loro menu’.

(ip) (www.redattoresociale.it)

Redazione Eolopress

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