ARCHIVIONapoli, viaggio nel business che controlla le case

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Napoli Vele Scampia

NAPOLI- La casa e’ sempre piu’ un business per tanti e un diritto per pochi. Lo sostengono i giornalisti napoletani Giuseppe Manzo e Ciro Pellegrino nel libro-inchiesta “Le mani nella citta’. Napoli, viaggio nel business del mattone” (edito da Round Robin, 2013, costo 12 euro).

 

A cinquant’anni dal (quasi) omonimo film di Francesco Rosi, per la prima volta si ripercorrono le vicende dell’occupazione delle case popolari, prime tra tutte le Vele di Scampia (foto) all’indomani del terremoto del 1980, e quelle piu’ recenti di riappropriazione degli edifici pubblici cittadini per farne luoghi di aggregazione sociale e cultura. Il viaggio passa anche per gli interessi dei clan per il controllo del territorio fino ad arrivare all’amministrazione del patrimonio pubblico sotto la Romeo spa e all’incendio di Citta’ della Scienza a Bagnoli, con le varianti al Piano regolatore che prevede una nuova colata di cemento. Un affare milionario quello del mattone nel capoluogo campano, spiegano gli autori, in cui si giocano interessi di grandi gruppi imprenditoriali e criminali.

Sullo sfondo c’e’ un’area metropolitana in cui la domanda di alloggi e le possibilita’ di accesso alla casa e’ sempre piu’ ridotta, a causa della crisi economica, cosi’ come puo’ diventare oggetto di forti tensioni sociali. Il dossier raccoglie alcune testimonianze chiave di chi quel periodo l’ha vissuto lottando in prima linea per il diritto alla casa, come Salvatore Amura, l’allora giovane leader dell’occupazione delle case di edilizia pubblica, o Vittorio Passeggio, promotore del comitato Le Vele, protagonista recentemente anche del documentario “L’uomo col megafono”.

“Oggi, movimenti e comitati hanno lanciato una nuova campagna per il diritto all’abitazione per le fasce piu’ deboli: le occupazioni di edifici pubblici e la lotta per impedire gli sfratti – sottolinea Giuseppe Manzo – Qual e’ la risposta delle istituzioni? Quali sono le collusioni tra controllo del territorio e interessi imprenditoriali? A distanza di mezzo secolo dal capolavoro di Rosi, chi vuole mettere le mani nella citta’?”.

 

“La questione abitativa, la speculazione e gli interessi sulla trasformazione urbana rappresentano la grande questione per Napoli – aggiunge Ciro Pellegrino – Abbiamo scritto queste pagine ponendoci dal punto di vista delle persone che rivendicano diritti e lottano, soprattutto dalla parte di quelle persone che sopravvivono ogni giorno”.

Anche per questo motivo, il libro e’ dedicato a Manuela ed Elvis, madre e figlio di 8 anni, morti di poverta’ in un tugurio del rione Sanita’ nell’ottobre 2009.

 

(Dire)

 

Redazione Eolopress

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