ARCHIVIOMadre e figlia inghiottite dal Sarno: da Roma arriva un sonar subacqueo

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Sarno s sommozzatori

POMPEI (NA)- Una squadra di sub dei vigili del fuoco e’ giunta da Roma, dotata di un sonar subacqueo, per ripercorrere il letto del fiume Sarno in cui si cercano ormai da 32 ore madre e figlia inghiottite dalle acque insieme con l’auto coinvolta ieri in un incidente a Pompei.

 

Durante le ore del mattino i sub delle squadre di Napoli e Salerno hanno continuato a scandagliare il fiume con delle semplici aste, spingendosi per circa un chilometro piu’ avanti al luogo dove testimoni hanno visto inabissarsi l’utilitaria con le due donne a bordo. L’iniziale fiducia con cui erano cominciate le ricerche sta cedendo il posto al nervosismo, dovuto anche alle pessime condizioni meteorologiche che rendono difficilissime le ricerche a causa del fiume Sarno cresciuto di almeno un metro per le abbondanti piogge. Si teme che presto l’onda di piena possa rendere ancora piu’ complicate le operazioni gia’ difficili per la corrente aumentata al centro del corso d’acqua. Il fiume Sarno si sta rivelando molto piu’ difficile da dominare di quanto fosse stato mai considerato. Per giunta, l’elevato tasso di inquinamento lo rende temibile anche per la salute dei sommozzatori che risalgono coperti da una melma untuosa e maleodorante e passano immediatamente sotto gli idranti per ripulirsi da ogni traccia lasciata dal fiume considerato il piu’ velenoso d’Europa.

”Con il sonar subacqueo – spiega un funzionario della sala operativa del Comando dei vigili del fuoco di Napoli – le operazioni sono simile a quelle che consentirebbe un metaldetector, ma molto piu’ evoluto, perche’ e’ collegato a un computer che rileva non solo la presenza nel fango di materiale ferroso, ma ne disegna la forma e ci da’ le dimensioni. In questo momento la squadra di sub sta analizzando meticolosamente le sponde e il centro del fiume. Si procede a bordo di un’imbarcazione con una sonda a piccoli passi con un’analisi in tempo reale”.

Con i sub giunti da Roma collabora il personale del Saf (Speleo-Alpino-Fluviale) della Campania e il Nucleo specializzato Ucl (Unita’ di Comando Locale). Sul ciglio del fiume non e’ mai venuta meno la presenza degli abitanti di Pompei che partecipano emotivamente alle ricerche delle due donne, molto amate nella localita’ Messigno, dove abitavano. L’avvocato che assiste la famiglia Ruggirello, Andrea Mario Aprea, fa sapere che procedera’ in sede civile e in sede penale.

”Mi occupo di avvocatura e non di politica – afferma – ma credo che questa storia avra’ strascichi anche in sede amministrativa. E’ prioritario che ora si trovino i corpi delle vittime, poi le responsabilita’ saranno accertate e perseguite. In questo momento di sconforto la famiglia fa sostenuta”.

Redazione Eolopress

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