ARCHIVIOVergogna Italia, lottava per i fondi ai non autosufficienti: malato di Sla muore dopo sit in a Roma

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Pennacchio Raffaele sla

”Vogliono il morto? se continua cosi’ lo avranno…”. Triste presagio quello di Mariangela Lamanna e Salvatore Usala, rispettivamente vicepresidente e segretario generale del Comitato 16 novembre onlus, alla vigilia del presidio di disabili gravi e gravissimi sotto il Ministero dell’economia e delle finanze in via XX settembre a Roma, il nono presidio in 18 mesi per chiedere fondi per l’assistenza domiciliare. Raffaele Pennacchio (foto) 55 anni medico malato di sla, e’ morto ieri sera in un albergo alla periferia della Capitale dopo aver partecipato al presidio indetto dalla sua onlus per accendere i riflettori sulla necessita’ dell’assistenza domiciliare per i disabili gravi e gravissimi tra cui i malati di sla. Una morte che ha lasciato attoniti i partecipanti alla protesta.

 

”Raffaele era stanco e provato dalla due giorni di protesta. La sera prima, sebbene in ambulanza, al coperto e al sicuro, aveva voluto partecipare al presidio sotto il Mef – racconta Mariangela Lamanna- e la mattina dopo all’incontro con il governo. Raffaele era un combattente, si era seduto al tavolo con il viceministro del Lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, i sottosegretari all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta e alla Salute Paolo Fadda, e a loro continuava a dire tra le lacrime ‘fate presto, noi non abbiamo piu’ tempo’ “. Ieri sera al rientro in albergo, Pennacchio era provato ma contento perche’ il Comitato era riuscito a strappare al governo l’impegno per l’aumento del fondo per la non autosufficienza e per l’assistenza domiciliare, risorse che avrebbero consentito di finanziare il progetto della onlus ‘Restare a casa’.

”La morte di Raffaele pesa sulle coscienze di tutti. Non e’ possibile in uno stato di diritto arrivare a questo punto, portare i disabili gravi e i loro familiari a manifestare sotto un ministero della Repubblica per chiedere quello che dovrebbe essere un diritto: l’assistenza domiciliare per i malati gravi”. E’ affranta ma anche molto arrabbiata Mariangela Lamanna mentre racconta la morte di Raffaele Pennacchio. ”Avevamo appena portato a casa un primo importante risultato – spiega Lamanna – Raffaele doveva essere sistemato dalla sua assistente quando all’improvviso si e’ accasciato sulla sedia. Non e’ possibile morire cosi”’.

A Roma nella notte sono giunti da Macerata Campania la moglie Michela e i due figli di 20 e 19 anni. E domani lo riporteranno nel suo paese in provincia di Caserta dove alle 16.30 si terranno i funerali. ”Mio marito e’ morto per un problema cardiaco presumibilmente legato allo stress del sit-in davanti al Ministero dell’Economia, che aveva anche richiesto tanta preparazione prima – precisa Michela- Non era il primo presidio a cui partecipava, ce n’erano stati diversi in precedenza. Lui si impegnava molto”.

Vicinanza e dolore sono stati espressi dal viceministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, e dai Sottosegretari Baretta e Fadda. In particolare Guerra ha voluto aggiungere un ricordo personale. ”Avevamo raggiunto un accordo – spiega – Come isolare, d’intesa con il Parlamento, soldi che andranno al Fondo per la non autosufficienza, pur in una situazione di vincoli di bilancio molto stringenti. Lo stimavo moltissimo, come tutte le persone che si battono per ideali importanti. E ribadisco che il mio impegno c’era ieri e c’e’ oggi”. 

Monica Diamanti per Ansa

Redazione Eolopress

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