ARCHIVIOTorna “Presunto colpevole”, unico programma Rai dalla parte delle vittime di malagiustizia

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Al via domani martedi’ 17 settembre, alle 23.45, la seconda edizione di “Presunto colpevole”, il programma di Rai 2 che racconta storie di “malagiustizia”. In studio Fabio Massimo Bonini. Nella prima puntata la storia di Anna Paglialonga, una donna di 48 anni, che vive a Capua e che lavora al Sert. Il 21 aprile del 2008 Anna e’ stata arrestata con un’accusa infamante: aver aiutato un camorrista a uscire di galera. 

 

Gli uomini della procura di Caserta hanno eseguito 23 ordinanze di custodia cautelare verso alcuni componenti del clan Belforte, i quali una volta usciti dal carcere con certificati falsi tornavano a delinquere a Marcianise e in alcuni comuni vicini in Campania.

Secondo l’accusa la donna, il 1 agosto di cinque anni prima, avrebbe fatto firmare un documento, per aiutare un camorrista a uscire dal carcere. Ma perche’ viene accusata proprio Anna? Un collaboratore di giustizia afferma: “il documento l’ha fatto firmare una certa Annarella” un nomignolo. Al Sert di Capua, pero’, ci sono almeno altre quattro persone che si chiamano Anna, ma la giustizia prende Anna Paglialonga. Quel giorno Anna non era neppure in Italia. In carcere la donna trova solidarieta’ e amicizia. Il suo compagno Enzo De Camillis, che fa lo scenografo e che e’ stato disegnatore e fumettista, ha deciso di raccontare la storia in un documentario per dimostrare che Anna e’ estranea ai fatti. Il 9 maggio 2008, Anna finalmente puo’ abbracciare di nuovo Enzo e sua figlia, ma prima di avere la sentenza di assoluzione definiva devono passare quattro anni.

La seconda storia, invece, riguarda lo spagnolo Oscar Sanchez, che per un atto di gentilezza e’ finito nei guai. A causa di una perizia sbagliata e di indagini fatte in fretta, l’uomo e’ stato portato in Italia. La puntata si chiude con la vicenda di Giuseppe Gulotta, che ha passato in carcere buona parte della sua vita.

L’uomo aveva 18 anni quando e’ stato arrestato, dopo la “confessione” per un reato che non aveva mai commesso. Da allora e’ iniziato per lui un calvario durato 36 anni, 22 dei quali in carcere.

Redazione Eolopress

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