ARCHIVIOIncontinenza e truffe: i pannoloni distribuiti dalla Regione? Li vendono al mercato nero

admin13/09/2013
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Pannoloni incontinenza

Questa mancava, sinceramente. Avete presente i pannoloni per l’incontinenza che utilizzano coloro che sono molto in avanti con gli anni o chi, pur non essendo ancora giunto in quella fascia d’età, è costretto a ricorrervi per malattia, infortunio o effetti post chirurgici? Bene, a Napoli ma più in generale in Campania, s’è scoperto un piccolo seppur promettente mercato parallelo. In pratica, gli aventi diritto alla fornitura di pannoloni, li rivenderebbero a prezzi stracciati incassandone il prezzo intero. 

Esentasse prima e dopo, visto che a fornirglieli ci pensa l’assessorato regionale alla sanità. Nella stragrande maggioranza dei casi gratuitamente e fino al domicilio dell’assistito: un segnale di efficienza del sistema sanitario campano che, però, come spesso accade, presenta la famosa altra faccia della medaglia, con conseguente proliferazione di furbetti pronti a ricavarne benefici ulteriori. Ovviamente in danaro.

E’ l’allarme lanciato qualche giorno fa da Federfarma, l’associazione di categoria delle farmacie, attraverso l’articolazione locale guidata dal dottor Michele Di Iorio e raccolta dal Giornale di Napoli.

«Vendo 3 pacchi di pannoloni Linidor, 30 pezzi a 4 euro il pacco». Ancora: «Pannoloni originali a mutandina varie quantità, il pacco è da 30 pezzi». «Linidor pannoloni a mutandina, 30 pezzi per confezione. Ritiro a domicilio, disponibili solo 10 confezioni». E via di seguito. Sono soltanto alcuni esempi delle centinaia di annunci reperibili sul web. Tutti prezzi al di sotto del costo, inutile dirlo, con risparmi che si aggirano attorno al 50-70%: tanto, il venditore non li ha pagati, almeno non lui direttamente, e tutto ciò che entra in tasca è grasso che cola. Si consideri che la Regione Campania spende ogni anno, e soltanto per questa voce, qualcosa come 80 milioni di euro: non esattamente una quisquilia.

Ma come si è arrivati a scoprire l’inghippo e ad immaginare che tutto quel flusso mercantile (sul quale presumibilmente, prima o poi, piomberà anche la magistratura) sulla rete fosse diretta conseguenza del tipo di rapporto tra assistito e Regione? Molto semplice: è stata la marca dei pannoloni (ma pure delle traversine da letto e altri strumenti di assistenza ai non autosufficienti), sempre la stessa, ad ingenerare il sospetto. Se sono soltanto “Linidor” e l’aggiudicataria fornisce unicamente quelli in Campania, giocoforza so a chi pensare per individuare il «responsabile». A meno che non sia la stessa impresa, la qual cosa risulterebbe inverosimile. Almeno finora. Infatti la stessa Federfarma Napoli l’ha messo nero su bianco: «Si crea un surplus di forniture rispetto alle reali esigenze» ha detto il presidente Di Iorio. In pratica nessuno controlla se, ad esempio, 500 pacchi annuali servano realmente o vengano consumati per intero.

Con queste premesse, il minimo che possa accadere è mettersi a fare affari. Anche su un pannolone.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 13 settembre 2013)

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