ARCHIVIOTasse alle stelle e fondi ridotti: sale cinematografiche al collasso

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Cinema vuoto

NAPOLI- Pressione fiscale insostenibile e tagli alle risorse. Cosi’ rischiano di chiudere sale cinematografiche, teatri e altre attivita’ legate al mondo dello spettacolo in Campania. L’allarme viene dal presidente regionale Agis Luigi Grispelli.

 

“I comuni non intervengono piu’ a favore di queste attivita’ – spiega – anzi c’e’ una pressione fiscale, dovuta all’Imu e alla Tares che e’ diventata insostenibile. Paghiamo una Tarsu 4 volte superiore a Milano, e con la Tares la situazione sara’ piu’ grave”. Se infatti nel capoluogo lombardo una sala paga circa 2 euro a metro quadro per la Tarsu, a Napoli si arriva a 8 euro di media.

L’ultima assegnazione regionale porta a poco piu’ di 7 milioni i fondi destinati alle attivita’ di spettacolo. Nel 2007 il budget fissato dalla legge regionale 6 era di oltre 21 milioni, anche se comprendeva i fondi destinati al San Carlo, oggi scorporati e finanziati da capitoli autonomi. Nei ricalcoli dell’Agis Campania, i tagli per il 2013 ammontano a 2,2 milioni di euro.

“Sono tagli alle risorse ordinarie – sottolinea Grispelli, che respinge volonta’ di polemica con la Regione Campania – per noi quelle risorse sono ossigeno, servono a garantire i livelli occupazionali in un comparto che conta 12mila addetti. I fondi Pac assegnati, circa 3,5 milioni, non si sommano alla legge 6, perche’ sono destinati a progetti strutturali e speciali”.

La richiesta piu’ pressante dell’Agis e’ di un ripristino immediato dei tagli e di aprire un tavolo di confronto con la Regione Campania per rivedere la legge 6. “Serve una riscrittura profonda – avverte il presidente dell’Agis – perche’ dopo sei anni sono maturate esperienze che ci hanno fatto comprendere le lacune e i cambiamenti di questo mondo”.

Redazione Eolopress

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