«Un percorso di ascolto e condivisione con le istituzioni oltre che con il mondo delle professioni e ambientalista; questa la strada per porre nel migliore dei modi la parola fine alla vicenda del Perotti.
Presto presenteremo al Comune un primo progetto innovativo e di altissimo livello architettonico e ambientale per rendere il lungomare Perotti una porzione di città bella, verde e vivibile. Con la speranza che le nuove leve del nostro Gruppo riescano a concretizzare un intervento che venga ricordato nel tempo per la sua bellezza».
Così Michele Matarrese, parlando delle aree su cui sorgeva il complesso Punta Perotti, ha concluso la presentazione di ‘Assolti e confiscati – Punta Perotti, una storia di straordinaria ingiustizia’ (ed. ‘Gruppo 24 Ore’), il libro che ripercorre dal 1987 al 2012 la vicenda dei tre palazzi sul lungomare sud di Bari, prima autorizzati, poi costruiti, quindi confiscati e, infine, abbattuti nonostante le assoluzioni in ogni grado di giudizio per i costruttori.
Durante la presentazione è stata ripercorsa la vicenda che, con la sentenza del 2009 della Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, ha visto tornare nella proprietà delle tre imprese costruttrici le aree su cui sorgevano i fabbricati e quantificare in 49 milioni di euro il risarcimento dovuto dalla Stato italiano alle imprese per via della sentenza della Cassazione del 2001 che assolveva gli imprenditori ma ne confiscava i beni – confisca giudicata ‘arbitraria’ dalla CEDU -.
Nel libro, i cui diritti d’autore saranno devoluti alla Cooperativa Sociale ‘I Bambini di Truffaut’ del quartiere San Paolo di Bari per realizzare laboratori creativi sul tema della legalità con bambini e ragazzi con disagio sociale, si raccontano le vicende urbanistiche, politiche e giudiziarie inerenti la lottizzazione, numerosi aneddoti e alcuni retroscena sconosciuti ai più.
Tra questi la riunione che si doveva tenere a Roma l’11 settembre 2001 tra rappresentanti del Governo Berlusconi e i costruttori per trovare una soluzione alla vicenda; riunione che quel giorno, tristemente noto per l’attacco alle Torri gemelle, non si tenne e che non sarebbe mai più stata riconvocata.
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Rosita Casulli