ARCHIVIOIl caso dei Marò e cinque secoli di pirateria

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Chiesa S Croce Napoli

NAPOLI- Dalle storie avvincenti dei romanzi di avventura alla cronaca di tutti giorni. Il caso dei due Marò trattenuti in India da 15 mesi riporta all’attenzione dell’opinione pubblica la vera storia della pirateria. Un contributo al dibattito alla Chiesa della Santa Croce (nella foto di Massimo Listri) martedì 21 Maggio – ore 17,30 – “L’Italia ed il contrasto alla Pirateria: 5 Secoli di Lotta”, una conversazione dell’Ammiraglio di Squadra Ferdinando Sanfelice di Monteforte. Introduzione di Mauro Giancaspro.

 


Sanfelice di Monteforte, che si avvale di una triplice competenza: militare, diplomatica ed accademica, non intende approfondire gli aspetti tecnici-giuridici della vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori, scambiandoli per pirati, analizzando i reiterati concetti di zona costiera e contigua, e neppure si soffermerà sul conflitto tra giurisdizione tra gli Stati, o sulle scelte e comportamenti politici assunti.
La controversia attualmente aperta tra l’Italia e l’India, con le tante implicazioni nazionali ed internazionali, offre lo spunto per ripercorrere 5 secoli di storia che coinvolgono l’Italia e più esattamente la civiltà dell’Occidente, sviluppatasi sulla sicurezza dei Mari che la Pirateria minaccia. Obiettivo è affrontare la questione con un’ottica non più bilaterale ma multilaterale e non per cavilli giuridici, ma per una esigenza fondamentale della intera Comunità internazionale.

Interessante poi la presentazione di Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, a cui è affidata la Biblioteca Girolamini, spogliata delle sue raccolte preziose da una devastante azione di pirateria.

Sede dell’evento l’antica Chiesa della Santa Croce con ingresso provvisorio da via Cesare Sersale 9. L’ingresso principale, quello un tempo congiunto con Sant’Agostino alla Zecca, è tutt’oggi murato per impedire ulteriori saccheggi ed atti vandalici. La chiesa, la cui costruzione risale al 1290, è una delle dodici splendide chiese del centro storico abbandonate e distrutte dall’incuria, immortalate negli scatti di Massimo Listri, fotografo di fama internazionale e curatore di libri d’arte.

La mostra allestita proprio nel Chiostro Grande dei Girolamini nel novembre scorso documentava il patrimonio nascosto della nostra città e lanciava un appello per salvarlo, appello che si rilancia con quest’iniziativa, promossa dalla Biblioteca Nazionale di Napoli e l’ Augustissima Compagnia della Santa Croce ed inserita nel programma del Maggio dei Monumenti.

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Redazione Eolopress

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